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PERUGIA – In una atmosfera distesa e fra sorrisi pieni di speranza è avvenuto stamani a Palazzo Cesaroni un incontro tra il presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Mauro Tippolotti, il parroco di Gerusalemme, padre Ibrahim Faltas, e sedici studenti palestinesi ed israeliani di religione sia cristiana che musulmana ed ebraica che seguiranno i corsi di lingua italiana all’Università per Stranieri e, successivamente, potranno frequentare per la prima volta quest’anno anche le Università del Lazio, grazie all’accordo fra l’Adisu umbra (Agenzia per il diritto allo studio) e quella laziale. All’incontro era presente anche il professor Maurizio Oliviero, commissario straordinario dell’Adisu umbra. “Con questa iniziativa si realizza concretamente uno dei diritti fondamentali dell’uomo, il diritto allo studio – ha detto Tippolotti agli studenti – che si unisce ad un processo di pace, nella convivenza pacifica fra persone che rappresentano il futuro di Palestina e Israele. Il dialogo e la conoscenza reciproca fra i popoli sono fondamentali per poter agire nel drammatico quadro palestinese. Perugia si conferma ‘porta d’accesso’ nei confronti del Mediterraneo – ha aggiunto – e desidero ringraziare padre Faltas per la sua grande azione di sensibilizzazione dei giovani verso il dialogo”. Il presidente ha quindi donato a padre Ibrahim Faltas lo stemma della Regione Umbria in segno di riconoscenza. Nella sala Carsulae di Palazzo Cesaroni, che ha ospitato l’incontro con i sedici studenti di Palestina e Israele, padre Faltas ha detto che il progetto di Regione, Adisu e Università per stranieri “non solo aiuta a livello culturale o interreligioso, ma è molto importante perché realizza il diritto allo studio per tutti, mentre nel loro paese tanti non ci riescono. Con i sedici di oggi abbiamo superato i settanta studenti che sono venuti qui (in passato altri 64, ndr) e quelli che sono tornati – ha aggiunto – saranno molto utili per il loro paese. Loro sono il futuro della Palestina e di Israele – ha concluso – e saranno una generazione nuova, aperta, diversa da quella che affronta la situazione attuale”. Condividi