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PERUGIA - La segreteria tecnica del Patto per lo sviluppo dell'Umbria (collocata nell'Area della programmazione regionale) nell'ambito dei suoi compiti di approfondimento dei fenomeni economici relativi al territorio regionale ha elaborato ''un contributo di analisi'' sulla produttivita' del lavoro in Umbria. Questo perche' - affermano dalla segreteria, secondo quanto si legge in un comunicato di Palazzo Donini - da molti anni si registra un ''gap'' nella crescita della produttivita' dell'Italia nei confronti del resto dei paesi ''avanzati''. Negli ultimi sette anni la ''Produttivita' totale dei fattori'' (Ptf) in Italia e' rimasta pressoche' immobile, spiegando buona parte della crisi di produttivita' e del conseguente declino economico del Paese. La produttivita' rappresenta un indicatore molto importante dell'andamento di un sistema economico. La crescita economica dipende infatti da tre fattori: l'aumento della forza lavoro, l'aumento dello stock di capitale e l'aumento della produttivita', quest'ultima definita come il rapporto tra una misura del volume di output realizzato (il prodotto) e una misura del volume di uno o piu' input impiegati nel processo produttivo (i fattori produttivi). Nel Report realizzato dalla segreteria si e' provveduto soprattutto all'analisi della produttivita' calcolata come rapporto tra valore aggiunto e unita' di lavoro, anche se conoscere lo stock di capitale sarebbe estremamente utile dato che generalmente se e' alta l'intensita' di capitale e' alta anche la capacita' produttiva dei lavoratori. Per poter conoscere tuttavia il valore dello stock di capitale per ogni regione mancano serie storiche degli investimenti fissi sufficientemente lunghe e distinte per aree geografiche e per tipo di bene strumentale. In ogni caso il report tiene conto degli studi svolti in questo ambito, pur concentrando l'analisi sulla produttivita' del lavoro. Confrontando quest'ultima con quella dell'Italia emerge che, nel periodo 2000-2006, la produttivita' del lavoro per l'intera economia e' stagnante tanto in Umbria che in Italia. I tassi di variazione medi annui per le varie regioni italiane oscillano tra il -0,7% della Calabria e lo 0,7% del Friuli. Nel 2006 la regione con la produttivita' del lavoro piu' elevata e' la Lombardia (51.668 euro a prezzi costanti per unita' di lavoro), mentre quella con il valore piu' basso e' la Basilicata (36.792 euro per unita' di lavoro). L'Umbria, con 40.991 euro per unita' di lavoro, si posiziona all'undicesimo posto, al di sotto della media nazionale e di tutte le regioni del Centro nord, ad eccezione delle Marche. La produttivita' del lavoro in Umbria e' piu' bassa di circa 10 punti percentuali rispetto alla media nazionale, gia' di per se' non particolarmente elevata. Condividi