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di Nicola Bossi A meno di 24 ore dallo scadere dei termini, i pool difensivi di Amanda Knox, Rudi Guede e Raffaele Sollecito non hanno ancora depositato né richieste di ulteriori indagini (a riguardo dell'istruttoria sul caso Meredith) né memoriali degli imputati. Tutto lascia presagire una veloce conclusione di questa fase che porterà dopo l'estate alla prima udienza preliminare davanti al Gup per valutare la richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati che il Pm Giuliano Mignini ha già previsto nella sua conclusione di indagine. Nessun supplemento di indagine - se così alla fine si verificherà - anche grazie alle rivelazioni di Rudy Guede a riguardo dell'acceso dibattito sulla impronta di scarpa che in un primo momento era stata attribuita a Sollecito e che poi lo stesso ragazzo di colore avrebbe affermato che potrebbe essere sua dato che ha un paio di scarpe compatibili con l'orma sul sangue. Rudy è l'unico ad aver ammesso di essere stato nella casa di Metz durante l'omicidio. Era lì perchè aveva un appuntamento amoroso con la ragazza inglese. Ma dopo i primi approcci sessuali si sarebbe recato in bagno per un piccolo malore. A quel punto - dice Rudy - Amanda e Raffale sarebbero entrati in scena nella casa. Dopo un violento litigio con Metz per via della sparizione dei soldi dell'affitto (al'incirca 300 euro) sarebbe scattato il raid omicida di Raffaele e Amanda nei confronti. Rudy dice di aver cercato di fermare Raffele armato di coltello; in quella colluttazione avrebbe lasciato l'impronta della sua scarpa. Per il Pm Mignini in realtà i tre erano in combutta tra loro: mentre Amanda e Raffaele tenevano Metz a Rudy spettava il compito della violenza sessuale. La cosa non è riuscita e il tutto sarebbe degenerato nell'assassinio. Condividi