Coolbone Brass Band.jpg
PERUGIA - Si apre venerdi' con un concerto di Cluster, Chiara Civello e Mario Biondi l'edizione dei 35 anni di Umbria jazz che si concludera' il 20 luglio con il rock americano dei Rem. I concerti nell' arena Santa Giuliana alternano pop soul e jazz. I puristi del jazz si ritrovano invece nei teatri, in cui e' concentrato il cartellone della musica afroamericana. Il festival prevede anche situazioni alternative come i pranzi e le cene a ritmo di musica in alcuni locali, ed un esteso programma nella Sala Cannoniera della Rocca Paolina, uno dei monumenti simbolo della citta'. Vocalita' italiana, dunque, per aprire venerdi' prossimo (Cluster, Chiara Civello e Mario Biondi) e rock americano per chiudere il 20 luglio (i Rem con gli Editors come spalla). Per Umbria Jazz e' un'edizione sempre piu' trasversale e per nulla disposta ad accomodarsi nell'ortodossia jazz. I concerti nell'arena Santa Giuliana, la principale location del festival perugino, alternano con disinvoltura pop soul e jazz. Si va da Sonny Rollins (unica data europea) ad Alicia Keys, da Cassandra Wilson a Chaka Khan, da Roberta Flack a Herbie Hancock, da Pat Metheny all' attesissimo duo Caetano Veloso-Stefano Bollani. Per questa strana e inedita coppia, solo due date: Perugia il 12 luglio e tre giorni dopo, Cagliari. Invariata la formula del festival, che prevede musica nel centro storico al ritmo di una trentina di eventi al giorno, a pagamento e gratuiti. Si comincia tutti i giorni alle 11, con la parata della marching band di New Orleans, la Coolbone Brass Band) e si finisce a tarda notte. La cornice medievale della citta' (dove intanto e' stata prorogata la mostra del Pintoricchio) fa il resto. I puristi del jazz si ritrovano nei teatri, in cui e' concentrato il cartellone della musica afroamericana per eccellenza. Qui, tra il pomeriggio e il ''round midnight'', si possono ascoltare l'orchestra di Maria Schneider, il trio di Brad Mehldau, Lost Chords di Carla Bley con ospite Paolo Fresu, la Gil Evans band (ricorrono 20 anni dalla morte di Evans), i quartetti di Charles Lloyd e Charlie Haden, un piccolo festival della chitarra con Bill Frisell, Pat Martino e Peter Bernstein, James Carter, Bobby Hutcherson, un omaggio al cantautore brasiliano Ivan Lins. In questo stesso contesto brilla una rappresentanza italiana di livello assoluto: Enrico Rava con un tributo a Chet Baker, il clarinettista Gabriele Mirabassi, la Cosmic Band del talento Gianluca Petrella, il trio di Ramberto Ciammarughi con Miroslav Vitous, la vocalista emergente Alice Ricciardi, Stefano di Battista con Fabrizio Bosso, i pianisti Danilo Rea (solo pianoforte) e Riccardo Arrighini (con un progetto sulle arie di Rossini), il quartetto di Giovanni Guidi, il quintetto di Enrico Pieranunzi, la Pietro Tonolo-Joe Chambers band con Flavio Boltro, il duo Musica Nuda (Ferruccio Spinetti al contrabbasso e la vocalista Petra Magoni). Tra gli artisti residenti, il decano dei musicisti jazz italiani, Renato Sellani con il suo trio al quale si aggiungera' un altro ''senatore'' come Gianni Basso. Sabato pomeriggio, nella libreria Feltrinelli, Rava e Bollani si presteranno ad un curioso, per l'Italia, ''Blindfold test'' dal vivo con un giornalista del Down Beat. Condividi