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di strong>Andrea Della Sciucca “In questa regione c’è un’emergenza civile ed amministrativa, resa ancora più grave dal silenzio di molte istituzioni come la regione o molte amministrazioni locali, che non hanno aperto inchieste interne per verificare come queste vicende siano state rese possibili ”. Questo il grido dall’allarme lanciato in mattinata dal portavoce dell’associazione Cittadinanza attiva Paolo Baronti e dai rappresentanti umbri dell'Associazione Consumatori Utenti, della Lega consumatori e del Movimento difesa del cittadino che hanno dato vita al Coordinamento Consumatori Utenti. “Situazioni che non vanno a favore di una cultura della trasparenza e della legalità – hanno continuato i portavoce – ma che, al contrario, vanno a ingrassare ancor più questa clima di autonomia senza controlli che, altro non fanno che uccidere la democrazia”. La proposta lanciata dai gruppi, premesso che le questioni etiche sono ormai diventate politiche ed economiche e riguardano tutte le istituzioni; è l’adozione del Codice Europeo di comportamento per gli eletti, l’Adozione de Codice etico degli appalti, un controllo civico degli appalti di servizi, forniture e lavori ed, infine, una misurazione e comparazione di costi, rendimenti e risultati. “Quindi chiediamo che il mondo dell’associazionismo non abbia solo un ruolo di denuncia, ma svolga una parte attiva nel controllo di tutto ciò che concerne lo sviluppo pubblico”. Nel corso della conferenza sono stati anche resi noti dati nazionali che vanno ad aumentare la preoccupazione per la gravità dello stato attuale: - Oltre il 40% della ricchezza nazionale è illegale (rapporto Alto Commissariato ani-Corruzione) - Lavoro nero e sommerso: 27% del Pil (fonte Ocse) - Evasione fiscale: 200 miliardi di euro (fonte Secit e Revue de droit fiscal) - Grandi aziende con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, che evadono il fisco: 98,40% (fonte Agenzia delle entrate fiscali) - Esportazione illecita di capitali: 85-90 miliardi di euro (fonte Confcommercio, Eurispes, Procura Nazionale Antimafia, settimanale Economy) - Beni consolidati delle mafie: 1.000 miliardi di euro (fonti Confcommercio, Economy, Procura Nazionale Antimafia) - Affiliazioni alle mafie, esclusi i colletti bianchi che utilizzano il denaro riciclato: 1.800.000 persone (fonte Dia e relazione Commissione Parlamentare Antimafia 2003) - Percentuali delle estorsioni per regione sul totale per Campania 14,9%, Sicilia 12,9% e Lombardia 10,4% (fonte Ministero dell'Interno) - Nella sua ultima relazione il Commissariato contro la corruzione ha affermato: siamo peggio che in Tangentopoli, la corruzione piega ogni settore e la sanità è terra. Condividi