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Prendere le impronte non solo dei bambini rom ma anche di quelli italiani per evitare che ''siano discriminati'' e possano invece anche loro usufruire di ''tale misura di tutela'': e' la proposta ''provocatoria'' avanzata in una lettera aperta al ministro Roberto Maroni dall'assessore alle Politiche sociali del Comune di Castiglione del Lago, Giovanna Gattobigio, che sollecita attenzione sul provvedimento considerato discriminatorio. ''Prelevare le impronte digitali a tutti i bambini italiani e stranieri residenti in Italia - sostiene la Gattobiogio che fa parte di una giunta di centro-sinistra - permetterebbe di garantire in modo indiscriminato uguali diritti di tutela e protezione della loro condizione. Protezione e tutela da cosa? Forse dalle piaga della pedofilia, perche' rilevando le impronte digitali ai bambini si mettono al riparo dai bruti che troppo spesso, in mancanza di norme piu' severe nei loro confronti, si ritrovano liberi di perpetrare le loro malate pulsioni. Forse dalla criminalita' organizzata che assume varie connotazioni e nomi e che, principalmente in alcune regioni del sud, utilizza bambini italiani e stranieri indistintamente. Forse come strumento di tutela anche al riparo da fenomeni di disagio quali il vandalismo, il bullismo, le baby gang''. Condividi