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PERUGIA - Con 15 voti favorevoli della maggioranza ed 8 astensioni dell'opposizione, il consiglio regionale ha approvato stamani la legge che detta norme per i centri e nuclei storici e che si propone di far rivivere socialmente ed economicamente i 622 centri storici censiti in Umbria, ricorrendo al meccanismo delle premialita' e alla semplificazione normativa. Nove gli emendamenti presentati in aula dai consiglieri del Pdl, cinque dei quali sono stati approvati e quattro respinti. Franco Tomassoni (del Pd, relatore di maggioranza), ha ribadito che ''ogni centro storico e' l'elemento fondante dell'identita' di una collettivita'. Per la tutela dei centri storici e' necessario operare anche attraverso interventi di consolidamento, restauro, risanamento igienico-sanitario, accessibilita', viabilita', infrastrutture informatiche. Devono essere eliminate alcune criticita' dei centri storici, che vanno dal calo dei residenti, ai parcheggi, al costo degli affitti e degli immobili. Tutto questo determina l'espulsione dei residenti e delle attivita' economiche, e crea fenomeni di degrado e di insicurezza''. I centri storici umbri censiti dal Put (Piano urbanistico territoriale nel 2000 in Umbria sono622, per una superficie occupata stimata in 1.173 ettari, 92 sono i centri storici capoluoghi di comuni e riguardano il 79,7 per cento (924 ettari) della superficie complessiva. ''Questa legge - ha aggiunto Tomassoni - cerca di creare le condizioni per la ricostruzione di una consistente offerta di servizi nel tessuto storico, facendo rivivere, con modalita' coerenti e compatibili, spazi e strutture di straordinaria qualita', memoria e significato''. Condividi