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GUBBIO - L’assessore al patrimonio Maria Cristina Ercoli replica con una nota ad alcuni articoli di quotidiani locali sull’asta deserta per la vendita di beni comunali: « Credo che alcune precisazioni siano d’obbligo, soprattutto in merito alle illazioni su presunte manovre pilotate per gestire in modo ‘privatistico’ la vendita. Si rassereni l’esimio giornalista ( e con lui qualche informatore del Consiglio Comunale “fallito” sul piano politico), il Comune non è affatto obbligato ad andare a trattativa privata e l’amministrazione perdurerà nella modalità della vendita all’asta, fino a buon esito, senza ricorrere a sistemi diversi. Quanto poi all’affermazione che non sarebbero note le destinazioni dei soldi ricavati dalle vendite, siamo nella beata ignoranza, nel senso di non conoscenza di documenti contabili. Infatti, chiunque avesse un minimo di cognizione di causa, saprebbe che, allegati al bilancio comunale, esistono il “Piano delle opere pubbliche” e il “Piano degli investimenti”, leggendo i quali si saprebbe esattamente dove vanno a finire le entrate delle vendite e che cosa si finanzia. Sicuramente, le somme non vengono utilizzate per pagare il personale: come amministratori non siamo così inetti e sprovveduti né d’altra parte la legge consentirebbe una gestione così distorta e grossolana ». Condividi