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"Io francamente non vedo chi potrebbe decidere con facilità di tornare indietro. Non vedo le ragioni. E' così evidente che la strada è aperta solo in una direzione. Io non ho la sensazione che il rischio possa nascere all'interno dei contraenti, ma dalle circostanze esterne, dall'evoluzione del quadro politico". Il senatore Paolo Brutti de La Sinistra-l'arcobaleno risponde così ad una domanda del Corriere dell'Umbria a riguardo dello strappo del Pdci e dei Verdi al vertice regionale del movimento unitario. Ma dedica poco tempo a questo piccolo incidente di percorso, mentre si sofferma più volentieri sulla voglia di rinnovamento "tutti i grandi consessi regionali sono verso la scandenza di mandato e di un ciclo. La provincia e la stessa presidente di Regione sono arrivati ad un punto in cui dovranno essere rinnovati". Il futuro comunque è legato ad una allenza con il Pd: "Penso sia scontato costruire alleanza con il Pd. A meno che non sia questo partito a cambiare opinione. Al tavolo potremo stare con parì dignità". Brutti non esclude però che al Comune di Perugia, dove esistono i maggiori conflitti tra Intergruppo della Sinistra e la maggioranza del Pd, si possa procere ad un primo turno in solitudine, e quindi con un proprio candidato sindaco, eppoi se ce ne è bisogno aggregarsi al secondo e decisivo turno. Per Brutti la Sinistra-l'arcobaleno vale il 9 per cento a livello nazionale (con punte del 12) e in Umbria oscilla tra l'18-20 per cento. A Brutti gli viene chiesto se pensa a fare il candidato a sindaco di Perugia. Risposta: "Io sono un senatore molto preso dalle cose romane e questo mi pare il livello giusto in cui io posso stare. Posso dire che una delle città dell'Umbria in cui ci sarà bisogno di un forte ricambio è proprio Perugia" Condividi