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PERUGIA - “La trasformazione dello stadio Santa Giuliana da tempio dell'atletica a quello del jazz, non solo appare poco chiara, ma rischia di essere l'ennesima ferita inferta alla tradizione sportiva e al territorio perugino ”: lo ha ribadito il capogruppo regionale di Rifondazione Comunista, Stefano Vinti che, dopo l'esternazioni di noti esponenti della Giunta Locchi a favore della metamorfosi del Santa Giuliana, solleva dei dubbi a riguardo del progetto e sul risarcimento da dare agli amanti dell'atletica. “E' necessario che la Giunta, dopo le parole urlate ai giornali – continua Vinti – tiri fuori anche eventuali progetti con tanto di destinazioni d'uso delle varie aree che si vogliono costruire sul manto verde del Santa Giuliana. E' troppo alto il rischio che oltre alla stadio del jazz ci troviamo anche negozi, uffici e chissà anche altro; tutti elementi che andrebbero nettamente in contrasto con una zona di Perugia che deve mantenere la sua armonia con il resto del paesaggio. E deve mantenere anche una sua filosofia di base: ovvero che resti un luogo a disposizione della cultura e della città. Non vorrei che il Santa Giuliana faccia la stessa fine del campo di Prepo - dove si svilupparono le doti calcistiche di Giancarlo Antognoni, campione del mondo – che è stato sepolto da una colata di cemento ”. Vinti si dice favorevole alla petizione popolare per la quale sta raccogliendo firme in questi giorni il papà dell'atletica perugina, Giorgio Molini. “Sia chiaro – conclude Vinti – il progetto deve essere approvato e presentato anche alla popolazione da parte delle istituzioni. Inoltre, finchè non sarà realizzata la pista alternativa, a Pian di Massiano, per l'atletica, non potranno essere iniziati i lavori al Santa Giuliana”. Condividi