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ASSISI - E' stata attribuita a Jacopo della Quercia (Siena, 1371 circa-1438), uno tra i primi scultori rinascimentali, la ''Madonna annunciata'', una statua alta 53 cm circa, appartenente alla Collezione Perkins del Museo Diocesano di Assisi. L' attribuzione - riferisce la direttrice del museo, Teresa Morettini - ''e' avvenuta dopo molteplici indagini e studi''. Le opere di questa collezione furono donate dallo storico dell'arte statunitense F. Mason Perkins alla Diocesi di Assisi nel 1955. Le ricerche erano cominciate diversi mesi fa quando la stessa direttrice del museo e le due responsabili del laboratorio di restauro, Fiamma Scalfati e Paola Mattioli dell'Istituto Centrale di Restauro di Roma, iniziando le operazioni di ripulitura e consolidamento dell'opera, ricoperta da una patina di tempera nera e gesso, hanno immediatamente avuto l'impressione che questa fosse di egregia qualita'. Per tale motivo hanno chiesto il parere scientifico al prof. Corrado Fratini, docente di Storia dell'Arte medioevale, presso la Facolta' di Scienze della Formazione di Perugia. Il professore, dopo essersi confrontato con altri esperti, tra cui il professor Giancarlo Gentilini, docente di Storia dell'Artemoderna presso la Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Perugia, ha confermato la tesi iniziale. ''Uno straordinario capolavoro di plastica lignea italiana, legato alla fase giovanile di Jacopo della Quercia - afferma Fratini - in particolare alla fase lucchese, infatti e' riconducibile al periodo tra il Monumento sepolcrale di Ilaria del Carretto (1406 - 1407), conservato nella Cattedrale di San Martino a Lucca, e l'Altare dei Trenta (1416-1422) nella chiesa di S. Fredianodella stessa citta'. Le tipologie facciali e fisiche in Jacopo sono uniche, come il naso corto, le guance morbide e gonfie, le mani di una carnosita' particolare e le spalle larghe, un po' muscolari. E' sicuro che la Madonna annunciata facesse parte di una macchina d'altare di cui, pero', e' disperso l'Arcangelo, simile a quella oggi collocata nella Chiesa collegiata di San Gimignano''. ''E' una scoperta di grande valore, anche se non del tutto inaspettata; basta sapere chi sia Jacopo della Quercia, autore di altissima qualita', anche se di lui in parte sono oscure le vicende biografiche, ma per lo stesso parlano le sue opere - dichiara a tale riguardo, mons. Vittorio Peri, Vicario per la cultura della Diocesi di Assisi - dal punto di vista culturale, l'autore presenta un'esclusiva tendenza ad eseguire sculture sacre con particolare riferimento alla Vergine Maria; c'e' in lui un'ammirazione estetica di culto, un ulteriore supplemento di fede, di devozione e di gioia”. Condividi