cgil.jpg
A trent'anni dalla legge Basaglia che abolì i manicomi nel Paese, la Cgil dell'Umbria ha voluto fare il punto con gli operatori per capire quanto è cambiato il metodo di lavoro, i carichi di lavoro e l'assistenza per i malati mentali. Un convegno di grande respiro ai quali hanno partecipato molti operatori e anche assessori ai servizi sociali umbri (molti di Rifondazione Comunista) che tutti i giorni devono affrontare l'integrazione sani e malati mentali nelle rispettive comunità. "Abbiamo raccolto - spiega Bori della Cgil - tutte le difficoltà del settore, spiegate dagli addetti ai lavori, con lo scopo di creare una piattaforma sulla quale andremo a confrontarsi con la Regione ma anche con gli organi sanitari. Le strutture psichiatriche sono quelle che, nonostante a fronte di pazienti sempre in aumento, hanno subito il 30 per cento del taglio di personale medico, paramedico e infermieristico. Sono strutture spesso scollegate con il resto dei reparti quando invece il paziente di psichiatria a bisogno anche di assistenza medica di vario genere. La situazione è molto complessa; basti pensare che al repartino di Perugia non c'è neanche un defibrillatore". Condividi