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TERNI – “Il periodo di caccia alla specie cinghiale, sia in battuta che in forma individuale, deve coincidere con quelli stabiliti dalle Regioni limitrofe, con cui, in base al principio di reciprocità, vengono sottoscritti accordi di mobilità”. E’ quanto richiesto dal Consiglio provinciale di Terni attraverso un ordine del giorno proposto dalla Commissione “Controllo e Garanzia”, concordato con l’Assessore alla Caccia, Gianni Pelini, ed approvato all’unanimità. Un secondo invito è rivolto all’Amministrazione di Palazzo Bazzani perché si attivi presso “la Regione dell’Umbria affinché eroghi alla Provincia le spettanze relative ai danni apportati dai cinghiali alle colture agricole nell’anno 2007”. Le richieste fanno seguito, come è spiegato nel documento, alle modifiche apportate dalla Regione alla legge 14/95 in materia di gestione del territorio a fini faunistici che affidano alcune importanti funzioni agli ATC (Ambiti territoriali di caccia). Di qui la necessità di modificare anche la legge 23/96 che regola l’accertamento, il contenimento e la liquidazione dei danni arrecati alle colture agricole e al patrimonio zootecnico. “Tutto questo accade –si legge nel documento- mentre sono in fase di approvazione il calendario venatorio per la prossima stagione ed il “Piano faunistico” e si notano vistose incongruenze tra l’insufficiente disponibilità finanziaria e la previsione di apertura della caccia al cinghiale dal 1° ottobre al 31 dicembre, periodo poco efficace ai fini della riduzione della specie”. Condividi