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La fotografia di un'intera stagione. Gli oltre 2000 tifosi biancorossi che hanno seguito i grifoni al Del Conero ieri hanno potuto assistere ad una imbarazzante prestazione di giocatori e tecnico perugini che sono inaspettatamente riusciti a sprecare i due goal di vantaggio acquisiti una settimana fa al Renato Curi. Era finita infatti 3-1 la partita di andata. Un risultato che anche ai più scaramantici (ora possiamo dirlo) sembrava già il preludio di un trionfo, il biglietto d'accesso per la finale del mini-torneo promoozione di C1. E invece gli uomini di Cuccureddu – Mazzeo e De Martis su tutti – hanno mostrato ancora una volta tutti i limiti, chi tecnici chi mentali, che ci eravamo abituati a vedere in questo terzo campionato disputato tra squadre di paese e tifoserie da eccellenza. Ma il risultato di ieri è figlio soprattutto delle scelte del “redivivo” tecnico biancorosso: mister Cuccureddu ha fin da subito schierato una squadra votata alla sola difesa del risultato e, non pago dell'iniziale svantaggio rimediato già nei primi minuti del match, a inizio ripresa si è perfino premurato di sostituire tutte le punte (eccezion fatta per Ercolano che è stato comunque in grado di offrire la sua buona, consueta, prestazione) abbandonando così, VOLUTAMENTE, ogni più piccola speranza di realizzare la segnatura che avrebbe consentito ai grifoni di giocare il resto dell'incontro con piedi e testa più leggeri. “Ciò che fa più male – ci ha detto nei pressi del Curi un tifoso appena tornato da Ancona – è che quando abbiamo deciso di giocare (gli ultimi dieci minuti, dopo che il risultato si era già attestato sul 2-0, ndA) pur senza punte ”gli abbiamo fatto un c... così””. Ha ragione, e noi ci troviamo costretti a citare lui piuttosto che le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso perché la lucidità di analisi del primo – nonostante la bottiglia di birra nella mano destra – pare decisamente maggiore di quella dello stesso Cuccureddu che a fine gara non si è neppure presentato ai giornalisti in sala stampa, frementi (a dir poco) di ottenere spiegazioni sulla sconfitta appena rimediata. Si è interrotto così, definitivamente, il sogno promozione. Con un allenatore incapace perfino di ammettere, dopo un disastro come questo, le proprie carenze – più consone, va detto, a categorie di dilettanti piuttosto che ad un campionato di serie C – ma sempre pronto a rivendicare i meriti di scelte spesso obbligate e di successi tanto fortuiti quanto sporadici e inaspettati. E' davvero finita così, coi giocatori del Perugia a cercare inutilmente l'abbraccio dei tifosi che nel frattempo gli “suggerivano” a male parole e gesti eloquenti di rivedere l'insano proposito. E allora “grazie ragazzi”: grazie a tutti i gruppi, ai club, ai semplici tifosi che comunque – per il quarto anno consecutivo – seguiranno ancora questo Grifo in cerca di una meritata (da loro e loro solamente) "redenzione" da tre anni di vero proprio inferno sportivo. Condividi