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PERUGIA - La mattina del 2 novembre scorso, quando ancora non era stato scoperto il cadavere di Meredith Kercher, un uomo sui 30 anni, con i vestiti e le scarpe sporche di sangue, si aggirava vicino alla abitazione della studentessa inglese uccisa gridando ''L'ho ammazzata, l'ho ammazzata''. E' quanto scrive oggi il ''Giornale dell'Umbria'', secondo il quale questo giovane, che non e' tra le persone indagate per l'omicidio, e' stato visto quella mattina da diverse persone. Si tratta di un tossicodipendente che e' stato anche ricoverato in una comunita' di recupero e che - scrive ancora il giornale - non sarebbe mai stato sentito dagli inquirenti. ''Ne conosciamo nome e cognome che - e' detto ancora nell' articolo - ovviamente comunicheremo subito agli inquirenti''. Il giovane, biondo, occhi azzurri, un berretto di lana bianco calato sulla testa ed una felpa scura Napapjiri, e' stato visto da una mezza dozzina di persone e dai paramedici di un' ambulanza del 118 di passaggio in Piazza Grimana molte ore prima del ritrovamento ufficiale del cadavere della studentessa inglese. Questi ultimi - scrive il quotidiano - lo hanno segnalato alle forze dell' ordine, ma pare che l' uomo non sia mai stato sentito dagli inquirenti e che nessuno gli abbia preso le impronte. Lo stesso giovane dopo il delitto sarebbe stato ricoverato per circa un mese e mezzo all' ospedale perugino di Santa Maria della Misericordia e successivamente in una comunita' di recupero. I cronisti del ''Giornale dell' Umbria'' sono andati in Piazza Grimana ed hanno raccolto testimonianze di persone le quali hanno loro raccontato che il giovane era da loro conosciuto perche' spacciava droga in quella piazza. La mattina del 2 novembre, verso le sette, con gli abiti sporchi di sangue piangeva ed urlava. Aveva anche una ferita alla mano destra e si era lavato ad una fontanella. Poi aveva fatto una telefonata da una cabina telefonica. Parlava con una donna - scrive il giornale - e le diceva ''ti ammazzo puttana''. Nell' articolo si ricorda che uno degli imputati, Rudy Guede, ha riferito che la notte del delitto in casa di Meredith c' era un uomo, somigliante all' altro imputato Raffaele Sollecito, che portava in testa una cuffia bianca ed una felpa scura Napapjiri e che avrebbe tentato di colpirlo con un coltello. Condividi