barca clandestini.jpg
LAMPEDUSA - Abdwahd è nato in piane notte, su un gommone in balìa delle onde a circa 12 miglia da Lampedusa, perciò in territorio italiano. E’ figlio di una coppia di somali fuggita dal loro Paese per motivi politici ed imbarcatasi due giorni fa sulla costa libica di Al Zwara, assieme ad altri 45 disperati che sono giunti ieri mattina sull’isola. Il bimbo è nato mentre una motovedetta andava incontro all'imbarcazione che aveva lanciato un allarme, lo hanno aiutato a venire al mondo sei donne che come sua madre si erano imbarcate con la speranza di trovare un avvenire migliore in Italia. Dopo, non appena la motovedetta della Marina militare italiana ha accostato il gommone, la partoriente ed il suo bimbo sono stati presi in cura dai medici e dagli infermieri della Croce Rossa maltese che da alcuni giorni prestano servizio volontario a bordo dei mezzi navali italiani impegnati nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Sulla banchina erano già pronti un'ambulanza ed altri medici che hanno subito trasferito madre e neonato nel poliambulatorio di Lampedusa. Le loro condizioni sono per fortuna buone e dopo alcune ore, insieme al padre, si sono ritrovati nell'infermeria del centro di accoglienza circondati dalle premure degli addetti alla gestione. Lì hanno incontrato Sharon Francesca, una bimba di quattro mesi di origine nigeriana che domenica scorsa è stata battezzata nella chiesa di Lampedusa così come aveva deciso la mamma, Florence, che aveva preso questo impegno se avesse raggiunto viva l'Italia. "Non sapevo che mia moglie avrebbe partorito in questi giorni - dice il marito della donna - . In questi mesi la nostra vita è stata un inferno ed è stato un miracolo che abbiamo raggiunto la vostra Italia". Ma la coppia adesso è preoccupata perché in Somalia hanno dovuto lasciare altri cinque figli che sperano possano raggiungerli in Italia. Nessuno lì ha informati delle misure restrittive che il governo di centro destra si appresta a varare contro i “clandestini”. Nella storia di Abdwahd (che in italiano vuol dire Fortunato) si intrecciano dramma e curiosità. È il primo bambino nato a Lampedusa (o meglio nel mare di Lampedusa) da oltre dieci anni a questa parte, tanto che il sindaco dell'isola, Dino Derubeis, è felice perché rompe un "digiuno" di nascite provocato dall'assenza di un ospedale, ma nonostante ciò per il piccolo si porranno problemi burocratici. È figlio di genitori somali ma è nato in Italia. Che succederà? A Lampedusa si stanno già interessando del caso i responsabili dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati. "Speriamo che Abdwahd e i suoi genitori - dice la portavoce Laura Boldrini - ottengano l'asilo politico". Condividi