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Musica Perduta, ensemble con strumenti originali, presenta per la XXXI edizione di Segni Barocchi Festival, in collaborazione con "Isole-Eventi e tramiti verso la capitale europea della cultura 2019" della Provincia di Perugia, il concerto Pergolesi sulla via della pace - Inediti pergolesiani ad Assisi. Omaggio a Giovanni Battista Pergolesi nel III centenario della nascita. L’evento si terrà domenica 19 settembre 2010 presso la Chiesa di Santa Maria Assunta di Verchiano alle ore 18.00. Programma Giovanni Battista Pergolesi (Jesi 1710-Pozzuoli 1736) Sinfonia da O frat ‘nnammurat Cantata Luce degli occhi miei, per baritono, archi e basso continuo* Cantata spirituale La Maddalena al Sepolcro per soprano, archi e basso continuo* Concerto in Sib Maggiore per soprano, archi e basso continuo* Cantata Nel chiuso centro per baritono, archi e basso continuo* composizione inedita Valentina Varriale, soprano Mauro Borgioni, baritono Monika Toth e Alessandro Ratti, violini barocchi Pasquale Lepore, viola da braccio Renato Criscuolo, violoncello barocco Luca Marzetti, contrabbasso barocco Mauro Squillante, mandolino e mandola bassa Michele Carreca e Simone Vallerotonda, tiorbe Tra i numerosissimi manoscritti musicali del XVIII secolo contenuti nella biblioteca del Sacro Convento di Assisi spicca un piccolo corpus pergolesiano, che contiene, accanto ad opere già note del compositore jesino, tre cantate in versione inedita, alle quali si è interessato il gruppo di ricerca MVSICA PERDVTA. Se Luce degli occhi miei e Nel chiuso centro sono la versione per baritono, archi e basso continuo delle omonime e più note cantate per soprano, archi e basso continuo, La Maddalena al Sepolcro è un’interessantissima variante testuale “sacra” della cantata Nel chiuso centro. Non sappiamo se queste varianti siano state pensate dallo stesso Pergolesi oppure siano libere trascrizioni di qualche maestro di cappella del Sacro Convento, tuttavia La Maddalena al Sepolcro è la continuazione della storia narrata nel celebre Stabat Mater del compositore marchigiano, partitura anch’essa presente nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi. Del resto i “travestimenti sacri” di opere originariamente profane erano all’ordine del giorno nella musica del periodo barocco. Definita nel frontespizio Cantata spirituale à canto solo del Sig. Gion. Battista Pergolese, riporta anche l’anno di copiatura: 1743. Si tratta dunque di una copia postuma, che comunque non mette in discussione l’ipotesi dell’autenticità della cantata, in quanto tale copia potrebbe essere stata redatta da un originale autografo, o comunque autentico. Anche i manoscritti delle due cantate per baritono sembrano più tardi rispetto all’epoca di Pergolesi, anche se su di essi non è riportata alcuna data di copiatura. La sostituzione del soprano con il baritono potrebbe essere dovuta alla progressiva scomparsa dei cantanti castrati dallo scenario musicale a partire da metà Settecento, e con la necessità, soprattutto in ambito sacro dove la presenza di cantanti donne non era sempre vista di buon occhio, di adattare quindi ai registri maschili cantate, inni, mottetti e quant’altro era precedentemente eseguito dagli evirati. Di provenienza napoletana, e quindi estranea all’itinerario Lubecca-Roma, è invece la versione per mandolino, archi e basso continuo del celebre concerto in Sib Maggiore, originariamente destinato al violino, ma che forse rivela meglio il variegato carattere del pezzo nella versione per strumento a plettro. Questo fortunato ritrovamento, contenuto in un libro di un mandolinista napoletano del Settecento, si deve al M° Mauro Squillante, che sta curando anche l’edizione critica della partitura. Ad aprire il concerto, la frizzante sinfonia di apertura dell’opera buffa O frat’nnammurat, vera perla del Settecento napoletano. Renato Criscuolo Condividi