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CORCIANO - Sarà l’aroma del caffè a fare da sottofondo alla manifestazione dedicata all’intercultura che si svolgerà nel centro storico di Corciano nei prossimi venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 settembre . Per le vie del Caffé, manifestazione che ha come tema di fondo la cittadinanza e l’intercultura, è stata presentata ieri mattina nella Sala del Consiglio dagli assessori Cristian Betti e Fabiola Caproni, e dai promotori della manifestazione: Marsela Prifti e Paolo Laurenzi (associazione L’altra faccia del Mondo), William Silva (A.V.Perù), Ismael Alì Mouktar (associazione studentesca Gibutini). La manifestazione – che è realizzata con il contributo della Regione Umbria e del Cesvol di Perugia e con il patrocinio del Comune di Corciano e del CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) – “ha l’intercultura come frontiera vera”, ha precisato l’assessore Betti, “parte dal caffè ma viene giocata su tre Continenti e punta sull’integrazione tra attività sociale, economica e civile”. “Crescere insieme nelle nostre diversità” è quanto ricordato dall’assessore Caproni, la quale ha ricordato che questa manifestazione “è l’inizio di un percorso già avviato”, e “deve diventare un momento di aggregazione che dura nel tempo”. Del resto, come ha precisato Silva, Corciano ha 20.000 abitanti di cui il 12% è costituito da nuovi cittadini immigrati. Non è poco, e, insieme, si può fare tanto, “per prevenire la microcriminalità, per gettare le basi per la seconda generazione di immigrati, che desiderano e si sentono di essere anche italiani”. L’associazione peruviana, per combattere l’abbandono scolastico dei bambini immigrati di lingua spagnola, ha anche costituito corsi di aiuto compiti gratuiti, perché, ha spiegato ancora Silva, è difficile per i figli di immigrati, con i genitori al lavoro e senza nonni o altri parenti vicini, essere seguiti e superare la difficoltà della lingua. “Valorizzare la nuova cittadinanza “ significa per Marsela Prifti, promuovere anche Corciano come meta turistica. Ismael Alì Mouktar, presidente di un’associazione nata per sostenere gli studenti universitari dell’Africa orientale, ha spiegato il significato del logo scelto per la manifestazione: una capretta che correndo sul mondo insegue un chicco di caffè che scappa. Si racconta a Gibuti che la scoperta del caffè sia avvenuta grazie a una capra che, dopo averne mangiato alcuni chicchi, divenne particolarmente “energica”, tanto da indurre il pastore ad assaggiarli a sua volta con l’effetto di una notte in bianco. Furono poi i musulmani con le loro conquiste a diffonderlo nel mondo e a farlo “scoprire” anche ai latino-americani che ignoravano le proprietà di quei chicchi. Una curiosità: la pianta di caffè africano produce i chicchi più piccoli rispetto a quello che cresce in America Latina. Nei tre giorni dedicati a Per le vie del Caffè sono tante le iniziative da non perdere, in particolare si segnale un convegno (venerdì 17, ore 18, Chiesa museo di San Francesco) su come affrontare equamente i rapporti tra produttori di materie prime e imprese private; vi parteciperanno, oltre al sindaco Nadia Ginetti e altri amministratori locali, i rappresentanti delle ambasciate dei paesi stranieri coinvolti (Perù, Bolivia, Ecuador, Costa D’Avorio, Etiopia, Mali, e il Consolato Onorario di Gibuti). Condividi