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Si terrà nella Chiesa di S. Maria della Misericordia, presso il Nuovo polo Ospedaliero di Perugia, venerdì 17 Settembre alle ore 18 e ad ingresso libero, l’atteso Concerto de “i Solisti di Perugia” nell’ambito della 65° edizione della Sagra Musicale Umbra. Complice l’occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Pergolesi (1710-2010), “i Solisti” sono già stati invitati ad eseguire lo“Stabat Mater”, sommo capolavoro del compositore di origine marchigiana, fuori Regione e all’Estero; l’indirizzo artistico di promozione e valorizzazione della Musica classica Italiana, di cui l’ensemble umbro è negli anni divenuto specialista, infatti, ha reso “i Solisti” ormai noti ben oltre i confini nazionali. L’appuntamento di venerdì prossimo, tuttavia, sarà particolarmente sentito dall’Orchestra da Camera perugina per più di una ragione: perché suonerà a Perugia, nella propria città, per il proprio, affezionato pubblico con il quale negli anni si è stretto un fertile legame di reciproca, profonda stima e simpatia; e perché la presenza nella programmazione della Sagra Musicale Umbra accompagna da sempre la storia de “i Solisti di Perugia”. La brevissima parabola vitale di Pergolesi, durata appena ventisei anni, insieme con la singolarità delle vicende che l’hanno caratterizzata, ha contribuito a costruire intorno alla figura del compositore una romantica aura leggendaria, che ha fatto sì che gli venissero attribuite una grande quantità di composizioni rivelatesi poi spurie dalle più attente e recenti indagini critiche. Ma una leggenda, su tutte, particolarmente degna d’interesse, oltre che confortata anche da studi storici e calligrafici, è quella sulla stesura dello “Stabat Mater”. Si dice che lo “Stabat” costituisca l’addio di Pergolesi, ormai minato dalla tubercolosi, dalle scene mondane, e che l’ultima nota scritta e le parole “Finis. Laus Deo” apposte in calce alla composizione, siano coincise con il suo ultimo respiro. Quello che è certo, in ogni caso, è che con lo “Stabat” Pergolesi ci ha consegnato, insieme al suo testamento artistico, un insuperato capolavoro di stile ed equilibrio dove l’estetica della Scuola Napoletana e la Musica Sacra si sposano in una sublime armonia. Condividi