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MAGIONE – Grande affluenza di pubblico ieri a Monte del Lago in occasione della cerimonia di premiazione dell’undicesima edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Magione. Osservato un minuto di silenzio per ricordare Alfredo de Poi, presidente dell’Accademia di Belle Arti e artista che aveva realizzato una scultura dedicata a Vittoria Aganoor in esposizione a Monte del Lago. La cerimonia è stata preceduta dagli interventi dell’assessore alla cultura del Comune di Magione, Giacomo Chiodini che ha spiegato: «l'importanza della figura della poetessa Vittoria Aganoor per la promozione di un territorio che grazie alle sue bellezze architettoniche e alla sua affascinante storia può essere considerato tra i più suggestivi del Trasimeno. La grande partecipazione di autori al Premio letterario di quest'anno testimonia un amore sempre vivo e presente per il lago, per i suoi borghi e per le figure storiche ed artistiche che l'hanno popolato nel corso dei secoli». L’assessore al Bilancio della Provincia di Perugia Ornella Bellini ha ribadito poi la necessità di una maggiore attenzione alla cultura criticando i forti tagli che sono previsti a questo importante settore delle vita di una comunità che ha forte ricadute sul turismo e, quindi, sull’economia e il sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti, ha evidenziato le difficoltà che i Comuni trovano nel continuare a sostenere questo tipo di iniziative assicurando, però, tutto il sostegno affinché l’iniziativa possano continure e ricordato il grande successo di tutte le iniziative legate ai due personaggi in occasione del Centenario. Il Premio, nato per rendere omaggio alla poetessa veneta Vittoria Aganoor, che dopo il matrimonio con il deputato perugino Giudo Pompilj, avvenuto nel 1901, si trasferì in Umbria trascorrendo molto tempo nella villa di proprietà del marito a Monte del Lago, è uno dei pochi premi in Italia ad essere dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole. Una scelta dettata, da una parte, dalla volontà di recuperare e salvare un tipo di scrittura che, con gli attuali strumenti di comunicazione, rischia di scomparire; dall’altra, di valorizzare il lavoro fatto da studiosi che si occupano di carteggi ed epistolari, strumenti fondamentali per la ricostruzione e la conoscenza di avvenimenti storici ed artistici raccontati, quasi sempre, da chi li ha direttamente vissuti. L’undicesima edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, manifestazione ormai consolidata nel calendario culturale regionale, coincide quest’anno con il Centenario della morte dei due coniugi, il deputato umbro Guido Pompilj e la poetessa di origini armene, Vittoria Aganoor, scomparsi ambedue nel 1910 e che, nella villa di famiglia sul lago che ospita la cerimonia di premiazione, trascorsero gli ultimi dieci anni della loro vita. La giuria della prima sezione, composta da: Clara Sereni (scrittrice) presidente; Adriana Chemello (Docente di Letteratura Italiana all’Università di Padova); Claudia Minciotti (già docente di Storia del Risorgimento Università degli Studi di Perugia); Isabella Nardi (docente di Critica letteraria Università degli Studi di Perugia); Mino Lorusso (giornalista); Domenico Coletti (giornalista) Mario Squadroni (Soprintendente ai Beni archivistici dell’Umbria), ha premiato il carteggio “Una famiglia in guerra. Lettere e scritti (1939-1956) di Piero e Franco Calamandrei” edizioni Laterza, a cura di Alessandro Cesellato con la seguente motivazione: “Si tratta di un pregevole lavoro di raccolta e studio di testi documentari (lettere, discorsi, esercizi vari di scrittura, tutti accuratamente annotati), attraverso i quali il curatore delinea la vicenda umana, privata e politica insieme, di Piero e Franco Calamandrei, noto giurista liberal-socialista l’uno, il padre, giovane gappista romano e poi dirigente del PCI l’altro, il figlio. Al centro del quadro Casellato pone appunto Franco (Il figlio comunista si intitola non a caso l’ampio saggio introduttivo) e il suo faticoso passaggio attraverso la "linea d’ombra" di una generazione e di una intera nazione, perché "l’antifascismo dei padri e quello dei figli continuano ad essere due cose diverse e non comunicanti". Come ben ricostruisce Castellato, con grande partecipazione e solidarietà intellettuale, Franco, schiacciato dalla figura pubblica paterna, dopo aver sperato in una totale palingenesi rivoluzionaria, si troverà a passare il resto della vita adulta nell’ingranaggio della macchina del partito, spengendo illusioni e ambizioni giovanili, incapace di esorcizzare una volta per tutte l’ingombrante eredità paterna. L’edizione, ottimamente organizzata, è anche arricchita da un piccolo apparato iconografico di foto e disegni”. Apprezzata la lettura ed il commento fatto alle lettera da parte di Silvia Calamandrei figlia di Franco che ha ripercorso alcuni dei momenti più salienti del rapporto tra questi due grandi personaggi della cultura e della politica italiana. Il professor Cesellato, nel suo intervento, ha ringraziato proprio la famiglia Calamandrei per aver messo a sua disposizione i suoi archivi privati che hanno portato alla pubblicazione del carteggio. Per la seconda sezione, riservata a componimenti a tema, scritti in forma di lettera, la giuria, composta da Vittoria Bartolucci (poetessa) presidente, Patrizia Ciminati (Associazione La Valigia Blu: destinazione poesia), Francesco Girolmoni (Biblioteca Comunale “Vittoria Aganoor Pompilj”), Giuseppina Marcantoni (responsabile Ufficio Cultura del Comune di Magione), Luigina Miccio (giornalista), Giacinto Olivelli (Associazione Villa Aganoor Pompilj) sono stati premiate le seguenti lettere: primo premio a Michele Mattaioli da Magione, secondo premio a Paola Francesca Iozzi, da Montefalcone Appennino (FM), terzo premio a Giampiero Mirabassi di Perugia. Segnalate le lettere di Marialetizia Giontella, Carmelo Musumeci e quella di Giuseppe Rispoli. La giornata è proseguita con la visita alla mostra “Vittoria Aganoor e Guido Pompilj. Un romantico e tragico amore di inizio Novecento” allestita nelle antiche scuderia di Villa Villa Aganoor Pompilj, sede dell’omonima associazione culturale, a cui ha fatto seguito il concerto de “I Solisti di Perugia” nella Chiesa di Sant’Andrea dove è conservato uno splendido affresco del XIV secolo. Il programma musicale proposto dal famoso gruppo musicale, anche quest’anno è stato ispirato e dedicato alla affascinante figura della poetessa di origine armena, personaggio chiave della vita culturale italiana tra fine Ottocento e primo Novecento: verranno eseguite musiche di Puccini, Respighi e Grieg, tutti artisti contemporanei della Aganoor, appartenenti dunque allo stesso milieu culturale che la poetessa frequentò con grande vivacità intellettuale. Tantissime persone hanno approfittato dell’occasione di poter visitare la villa appartenuta al critico musicale Riccardo Schnabl oggi di proprietà dei fratelli Luca e Andrea Palombaro. Riccardo Schnabl Rossi, (Perugia 1872-Roma 1955), amico intimo di Giacomo Puccini, che soggiornò frequentante in questa villa, visse dietro le quinte dei grandi teatri europei, musicofilo ed amico di tanti celebri compositori per i quali si adoperò costantemente al punto tale da essere definito da Bruno Barilli “l’arcangelo internazionale dei grandi musicisti”. Tra i due personaggi intercorse un notevole carteggio che abbraccia gli anni 1899-1924. È il periodo di Tosca, Madama Butterfly, La Fanciulla del West, La Rondine, del Trittico e di Turandot. Le lettere, testimoniano il sorgere di un'amicizia, raccontano con vivacità il lavoro del compositore e la vita privata, musicisti e cantanti, direttori d'orchestra e teatri. Alcuni ospiti hanno poi chiuso la giornata cenando nella panoramica terrazza del ristorante Santino, storico locale di Monte del Lago dove è stata allestita una creazione di Cinzia Verni Fiori. Condividi