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Ammette di avere scambiato messaggi a sfondo erotico con una tredicenne, figlia della donna con la quale aveva una relazione sentimentale. Il cardiochirurgo Carlo Marcelletti non nega le accuse di detenzione di materiale pedopornografico. In circa quattro ore di interrogatorio di garanzia davanti al gip, Pasqua Seminara, il medico ricostruisce i fatti. La procura dice che "vi è stata una piena e incondizionata responsabilità dell'indagato". L'avvocato Roberto Tricoli, difensore di Marcelletti, spiega che: "Questi messaggi si riferiscono ad una relazione che il primario ha intrattenuto con una signora". Il legale sottolinea che il cardiochirurgo "con molta lealtà ha ammesso", che nello scambio degli sms e Mms, partiti sempre da uno stesso telefono della donna "é stata coinvolta per qualche giorno anche una minorenne (la tredicenne figlia della donna ndr)". Per l'avvocato Tricoli "si è trattato di un atto erotico-virtuale o cibernetico, in cui sono state inviate delle foto tramite Mms che sono poi state cancellate dal professor Marcelletti. Tutto è avvenuto nell'arco di sette giorni". Marcelletti ha dunque ammesso tutti i fatti su cui si basa l'ordinanza di custodia cautelate con la quale è stato posto agli arresti domiciliari. Durante l'interrogatorio di oggi il medico, secondo i pm "ha giustificato solo le circostanze relative agli episodi di concussione e truffa, sostenendo di non conoscere bene il regolamento sulla libera professione e intramoenia dell'azienda ospedaliera civico". Secondo gli inquirenti, infatti, Marcelletti non avrebbe fatturato l'attività medica svolta intramoenia nell'ospedale, intascando così tutto l'onorario delle visite effettuate ed evitando di dare all'azienda la percentuale che le spettava per legge. A conclusione dell'interrogatorio che si è svolto nell'ufficio del gip a palazzo di giustizia, Marcelletti è stato fatto salire su un'auto della polizia penitenziaria e scortato fino al residence dell'Addaura, zona marinara della città, in cui il medico vive. Un gruppo di famiglie, formato complessivamente da quaranta persone, ha applaudito il cardiochirurgo al suo ritorno. Il medico è stato fatto entrare da un ingresso secondario. In questo modo è stato evitato il passaggio davanti alle persone che gli stanno manifestando solidarietà. Quando il gruppo ha appreso che Marcelletti aveva già fatto ritorno nel proprio appartamento, è arrivato un lungo applauso. Il cardiochirurgo si è dunque affacciato un paio di volte dalla terrazza dell'appartamento che guarda sulla strada, ed ha salutato con la mano, per ringraziare. La fiaccolata, prevista per questa sera, non si è più svolta, e le famiglie, di cui fanno parte ex pazienti del medico arrestato, hanno preferito manifestare solidarietà con un presidio davanti al residence, innalzando cartelli in cui si legge: "i tuoi figli adottivi ti salutano e ti aspettano". E ancora: "i cuori di Agrigento sono con Marcelletti". (ANSA) Condividi