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PERUGIA – Rinviato di qualche giorno, a venerdì 16 maggio, il parere sul Piano triennale 2008-2010 per la prima infanzia. Lo ha deciso la Terza Commissione, presieduta da Enzo Ronca, anticipando l’intenzione di portare in aula l’atto unitamente ad un documento con il quale il Consiglio potrà suggerire alla Giunta la modifica di alcune parti la Legge 30 del 2005 sugli asili in Umbria e del suo Regolamento di attuazione. La decisione, condivisa da tutti i consiglieri, è maturata dopo aver ascoltato l’assessore alla pubblica istruzione Maria Prodi che ha illustrato le correzioni apportate al documento e, soprattutto, dopo che Massimo Mantovani (Fi-Pdl), a nome della minoranza, ha chiesto di poter approfondire l’atto programmatico, anche in relazione alle rimostranze di alcuni titolari di asili privati che, lo scorso 17 aprile in sede di partecipazione sull’atto, avevano criticato alcuni parametri troppo rigidi della legge (in particolare su metri quadri a disposizione di ogni bambino, servizi igienici obbligatori per disabili e presenza del coordinatore pedagogico), “tali – a giudizio degli stessi titolari - da comportare il rischio di chiusura delle proprie attività”. Favorevole al rinvio, ma con altre motivazioni, il capogruppo del Pd Gianluca Rossi, che ha invitato i colleghi a riflettere su tre aspetti del problema, il “rischio di una logica imprenditoriale” che farebbe perdere di vista la centralità dell’educazione dei bambini da 0 a 3 anni; il ritardo del Piano triennale rispetto alla legge approvata nel 2005 e la necessità conseguente, per il Consiglio, di “non essere messo nella condizione di eccessiva fretta” nell’esaminare gli atti che arrivano dalla Giunta. Ad inizio seduta l’assessore Maria Prodi ha illustrato le correzioni apportate al piano dopo il Confronto in Commissione, “anche con piccole limature rispetto alle pressioni per una offerta più flessibile”, venute dalla seduta di partecipazione, nel corso della quale - ha evidenziato l’assessore - “sono stati posti problemi come quello dei servizi sanitari sia negli asili pubblici che in quelli privati che attengono a criteri delle Asl e non sono di pertinenza della legge sugli asili”. Questo non esclude, ha aggiunto, che dopo l’approvazione del Piano triennale, si possa arrivare a correttivi Anche sulla base dei dati e dei parametri utilizzati da altre Regioni. I dati elaborati negli ultimi due mesi, ha aggiunto Prodi, “ci dicono che è in atto in Umbria una crescita dell’offerta di servizi all’infanzia che con un 27 per cento complessivo si avvicina a quel 33 per cento che è l’obiettivo da raggiungere nei prossimi tre anni. Fra le novità dell’ultima ora, motivate anche con la necessità di diversificare il reperimento di ulteriori risorse, l’assessore ha annunciato l’incentivazione alla realizzazione di “micro nidi” privati da collocare nelle fattorie didattiche presenti in Umbria sfruttando i fondi per lo sviluppo rurale, “proprio per incentivare la realizzazione di servizi in aree a bassa residenza che è tipica dei piccoli comuni. Sull’obbligo del coordinatore pedagogico nei nidi privati, anch’esso oggetto di rilievi critici, l’assessore ha chiarito che questa figura, necessaria, può essere condivisa da più strutture. Condividi