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Il Codacons presenta una denuncia con il viceministro per l'Economia, Vincenzo Visco, presso 104 Procure della Repubblica "per violazione della legge sulla privacy". Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea come l'articolo 24 della legge 15 del 2005 "vieta espressamente la diffusione delle denunce dei redditi dei contribuenti", ma "nel caso dei redditi on line è stata confusa la pubblicità delle denunce, che nessuno mette in dubbio, con la loro accessibilità, cosa ben diversa". "La legge in questione - prosegue Rienzi - stabilisce che l'accesso è consentito previa domanda a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, e deve essere motivato. Così la Pubblica Amministrazione valuta l'interesse del richiedente e concede l'accesso a chiunque abbia tale interesse, che non può certo essere la curiosità o la voglia di vendicarsi del vicino di casa, come più volte ha stabilito il Consiglio di Stato". La procura di Roma segue la vicenda degli elenchi dei contribuenti messi on line dall'Agenzia delle Entrate. A Piazzale Clodio, sottolinea una fonte giudiziaria, si aspettano ora decine di denunce dopo la messa in rete delle dichiarazioni dei redditi decisa dal viceministro dell'Economia Vincenzo Visco. Si tratta di valutare, una volta giunte le denunce, se le dichiarazioni dei redditi rientrino in una eventuale fattispecie penale ossia se abbiano violato la legge sulla privacy. Se insomma anche le denunce dei redditi rientrino nei cosiddetti 'dati sensibili' e inviolabili come quelli attinenti gli orientamenti politici, quelli legati alla confessione religiosa o alla razza, agli orientamenti sessuali, all'appartenenza a gruppi politici o partiti. Sarà, tuttavia, l'Autorità garante della privacy ad inviare al procuratore di Roma, Giovanni Ferrara, una eventuale rapporto in caso di violazioni di legge oltre alle eventuali sanzioni amministrative dopo lo stop alla diffusione on line imposto già ieri all'Agenzia delle Entrate. Condividi