Il progetto del metanodotto di SNAM Spa Rete Gas “Brindisi – Minerbio” nel tratto “Foligno-Sestino” interessa un tratto che attraverserà anche il Comune di Gualdo Tadino insieme ad altri Comuni umbri e marchigiani della fascia appenninica. Nel complesso l'infrastruttura prevista si snoda per 687 km circa, con un condotto di 1.200 mm di diametro adagiato a 5 metri di profondità, una servitù di pertinenza di 40 metri, più un corollario logistico di piste di percorso e cantieri.
Nella zona appenninica interessata il metanodotto verrebbe ad insistere pesantemente su un ambiente contraddistinto dalla presenza di frane attive non censite, di terreni fragili, aree rocciose, pendenze pericolose, corsi d'acqua, flora e fauna selvatiche, nonché di pregevoli siti di interesse storico, ambientale ed economico. Il tratto interesserebbe zone protette dalla Comunità europea per il loro valore ambientale e paesaggistico. In più si intaccherebbe con lavori mastodontici un immenso patrimonio boschivo, si agirebbe sul letto di 25 corsi d’acqua (alcuni attraversati più volte). Insomma, si colpirebbe il cuore verde d’Italia, con tutte le conseguenze sulla tanta decantata filiera ambiente-turismo-cultura e mettendo a repentaglio un patrimonio straordinario di boschi, biodiversità, paesaggi, corsi d’acqua, con un risultato che pregiudicherebbe per decenni le bellezze della nostra Regione e del nostro territorio.
I danni prodotti dalla messa in opera dei cantieri sarebbero irreversibili, a partire da quelli derivanti dallo sbancamento di crinali e fondivalle e dalla costruzione, in aree fino ad oggi occupate da sentieri escursionistici (verrà attraversato il Sentiero Italia e la Strada Francescana) o da vegetazione, e da quelli derivanti dalla realizzazione delle strade necessarie a portare sul posto i macchinari. Il tracciato interesserà, altresì, zone di produzione agricola, sentieri di caccia e siti di raccolta di funghi e di tartufi. Nella realizzazione dell’opera, anziché continuare a fianco del gasdotto della rete adriatica già esistente, utilizzando quindi servitù già costituite e territori già infrastrutturati, la SNAM entrerà nella dorsale Appenninica, distruggendo la parte più intatta del punto di vista ambientale e paesaggistico dell’Italia e soprattutto la più rischiosa sotto il profilo sismico e geologico come è la nostra.
La Regione dell’Umbria ha già rilasciato un parere di Valutazione di Impatto Ambientale con determinazione del 6/05/05 e successive integrazioni, mentre la Comunità Montana Alto Chiascio e la Comunità Montana Alto Tevere Umbro non sono mai state coinvolte nell'istruttoria, né hanno mai formulato alcun parere in merito, nè Comuni come Gualdo Tadino hanno mai espresso pareri di merito relativi al progetto, ma si sono limitati ad esprimere solamente pareri urbanistici mentre la la Provincia di Perugia già nel maggio 2006, aveva espresso parere negativo in merito alla compatibilità del metanodotto con il vigente PTCP ed il Servizio Programmazione forestale, faunistico, venatorio ed Economia Montana della Regione Umbria ha trasmesso parere negativo in merito ad imprescindibili aspetti legati alla flora ed alla fauna.
Più recentemente, in questi ultimi mesi, si sono moltiplicate le determinazioni dei Comuni a noi più vicini nell’esprimere ufficialmente una netta contrarietà al passaggio del gasdotto nei loro territori. A questo proposito si ricordano le stesse prese di posizione dei Consigli comunali e delle Amministrazioni comunali di Gubbio, Città di Castello, Pietralunga, Nocera Umbra e tanti altri, come la contrarietà ulteriormente e recentemente rinnovata della Provincia di Perugia. Questi Enti locali dell’Umbria e delle Marche interessati dal tracciato dell’opera, assieme ad alcune associazioni hanno da tempo costituito una rete denominata Comitato No Tubo, con l'intenzione di difendere il territorio e l'ambiente dalla realizzazione di un'opera altamente impattante, non adeguatamente ponderata e partecipata nelle sue fasi progettuali. Il Comitato No Tubo, già nel maggio del 2008, fu invitato proprio a Gualdo Tadino dal Comitato in difesa del Rio Fergia per denunciare la grave pericolosità di una simile opera per l’ambiente ed i corsi d’acqua del nostro territorio.
In tutto questo brulicare di iniziative e di assordanti e puntuali prese di posizione spiace ancora una volta constatare l’assenza ed il silenzio, anche questo assordante, della Giunta Morroni. A nostro avviso, anche la nostra Amministrazione comunale deve dire la sua ed esprimere una sua netta contrarietà a questo progetto al fianco di tutti gli altri Comuni attraverso cui passerà il gasdotto, data la sua non compatibilità con le caratteristiche ambientali, geo-morfologiche, sociali ed economiche del nostro territorio oltre che per la sua irrilevante e nulla utilità economica pubblica per l’Ente locale e per i cittadini gualdesi.
E’ per questo che nei prossimi giorni presenteremo un Ordine del Giorno in Consiglio comunale affinché la Giunta, dimostrando preoccupazione e contrarietà, si impegni a procedere ad un’istruttoria approfondita, in concorso con Regione dell’Umbria, Provincia di Perugia e gli altri Comuni umbri interessati ed attraverso i suoi servizi ed uffici preposti in materia di urbanistica e di ambiente, affinché possano essere individuati e resi pubblici tutti i rischi per l’ambiente ed il territorio derivanti dalla cantierizzazione e dalla realizzazione di quest’opera; a ribadire, in tutte le sedi istituzionali, la validità del parere negativo in merito all'opera espressi dalla Provincia di Perugia; ad intervenire presso la Regione dell’Umbria per ottenere, alla luce di due vincolanti pareri negativi, la verifica della validità della Valutazione di Impatto Ambientale concessa e l'avvio della Valutazione Ambientale Strategica di ambito pubblico, considerato che in essa la valutazione dell'aspetto ambientale di un'opera è correlata alla valutazione di tutte le ricadute socio-economiche; a mobilitarsi, assieme agli enti ed ai soggetti interessati, affinchè si individui un progetto alternativo per il passaggio del metanodotto lungo il territorio nazionale, tenendo in debito conto tutte le ipotesi e, in ogni caso, adottando le soluzioni meno impattanti possibili sull’ambiente, sul paesaggio e sull'economia tradizionale del nostro territorio.
Il Capogruppo consiliare
Rifondazione Comunista-Sinistra Unita per Gualdo
Gianluca Graciolini
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