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FOLIGNO – Tra mostre internazionali di fotografia, suggestivi concerti, proiezioni ed incontri con i sapori, il Foligno World Festival, che anche quest’anno ha puntato a diffondere e ad approfondire i linguaggi artistici della tradizione e di altre culture, archivia una nona edizione ricca di successi. Quello appena concluso è stato un programma particolarmente ricco e stimolante - ideato e realizzato dall’Associazione Culturale Platea, con la collaborazione della Regione Umbria, del Comune di Foligno, della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e della Confcommercio di Foligno - per un festival che ha proseguito il suo processo di multiculturalità attraverso la contaminazione delle diverse forme di espressione artistica e che ha unito i vari spettacoli in programma grazie ai suoni, le immagini e i sapori delle “onde mediterranee”. “Nonostante le ristrettezze finanziarie e gli ingiustificati tagli ai bilanci degli enti locali – dichiara il sindaco di Foligno Nando Mismetti – il Comune continua a sostenere la cultura e pertanto non ha voluto far mancare l’appoggio ad un’importante rassegna che negli anni ci ha sempre accompagnato durante le varie iniziative dell’estate folignate. Un evento che pure in questa edizione ha rappresentato uno dei motivi di orgoglio per la nostra città, in quanto continua ad aprire con grande efficacia un dialogo tra le barriere dei vari popoli, proponendo espressioni culturali diverse, che non sono mai raffrontabili alle tante omologazioni di basso livello”. Dopo le congratulazioni del primo cittadino, esprime soddisfazione la direzione artistica della rassegna che, con la solita consulenza del cantautore Massimo Liberatori e di Stefano Romagnoli, anche quest’anno è stata di Piter Foglietta, figlio di quel Vincenzo (mai dimenticato cantastorie-musicista folk folignate) a cui fin dalla prima edizione è dedicata la manifestazione. “Il festival – afferma il direttore artistico Piter Foglietta – è ormai maturato e considerando i positivi riscontri di pubblico e critica è in continua crescita. La nona edizione si è rivelata, dopo questi primi anni di vita, un importante punto di arrivo, ma che per noi organizzatori è anche una tappa necessaria per ripresentarci con una decima edizione ancora più ricca. Visto anche che la manifestazione può essere considerata uno degli eventi più attesi dell’estate umbra, faremo di tutto per non deludere anche in futuro il numeroso pubblico che ci segue ormai con entusiasmo, cercando di puntare ancora sulla gratuità degli spettacoli”. “Come Amministrazione comunale – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Foligno Elisabetta Piccolotti – non possiamo che ringraziare l’Associazione Platea per il lavoro svolto da tanti anni per organizzare questo festival a cui siamo molto affezionati. Anche in questa edizione la manifestazione ha proseguito con risvolti importanti il suo percorso tra i villaggi d’Italia e del mondo, continuando una ricerca culturale che si rinnova costantemente attraverso eventi che fanno bene al cuore e alla mente”. Le piazze e tutti gli altri luoghi del festival hanno sempre registrato un tutto esaurito per gli spettacoli in programma. Far vivere i tanti luoghi di Foligno è stato un altro elemento che ha caratterizzato il Festival. Da segnalare, infatti, anche il ritorno dei concerti in piazza, una svolta resa possibile grazie alla sinergia con la Confcommercio che ha permesso di tenere allestito il palco. Qui sopra, con le loro rispettive esibizioni, il cantautore romano Alessandro Mannarino e l’ensemble salentino dei Malicanti hanno dato spettacolo riuscendo a portare migliaia di persone nello spazio di Largo Carducci. Non è stato da meno anche lo scenario di piazza del Grano, uno spazio che per la prima volta è stato trasformato in una grande arena cinematografica all’aperto, una location azzeccata per le proiezioni della sezione cinema di “Canti e Discanti” con i film del regista tedesco di origine turca Fatih Akin, a cui è stata dedicata una retrospettiva curata da Roberto Lazzerini. Il “Foligno World Festival” si è confermato, quindi, un grande evento culturale con un’importante ricaduta sulla città e con risvolti economici per le attività commerciali, visto anche il notevole coinvolgimento di persone provenienti da ogni parte dell’Umbria e pure da fuori regione per vedere gli spettacoli del cartellone e la mostra fotografica di livello internazionale allestita al Ciac (Centro Italiano Arte Contemporanea). Qui dentro, due importanti fotografi di livello internazionale, Vanessa Winship e George Georgiou (vincitori entrambi del World Press Photo, uno dei premi più prestigiosi per quanto riguarda la fotografia), grazie a “Canti e Discanti” hanno esposto per la prima volta insieme. Questa doppia e suggestiva mostra, curata dal fotografo folignate Daniele Mattioli e che affronta il tema “Turchia, identità attraverso un Est ed Ovest in crisi”, sarà ancora visitabile al Ciac di Foligno fino al 29 agosto. Le sezioni “Photo” e “Film” del festival sono state pertanto dedicate alla Turchia, una scelta, ricordano gli organizzatori, dovuta anche al fatto che Istanbul nel 2010 è stata nominata “capitale europea della cultura”. Il cortile di Palazzo Trinci si è poi rivelato ancora una volta spazio importante per gli eventi targati “Canti e Discanti”. Attraverso una bellissima serata che rimarrà nella storia del festival, (per l'occasione sono arrivate presenze da tutto il Centro Italia) in questo suggestivo luogo, in collaborazione con il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, è stato presentato uno spettacolo originale e in prima assoluta per l’Umbria. L’incontro tra la scienziata Margherita Hack e la cantante Ginevra Di Marco, ha visto queste due “stelle” indagare, attraverso un mix di parole e musica, su alcune tematiche sociali scottanti quali immigrazione/emigrazione, nuove energie, globalizzazione, lavoro, corruzione. Questa edizione della rassegna folignate, inoltre, ha voluto offrire qualcosa anche ai più piccoli. Sempre a Palazzo Trinci è stato molto partecipato pure il concerto-laboratorio per bambini, “Il Cantalibro”, tenuto da Paolo Capodacqua (chitarrista di Claudio Lolli) in collaborazione con La Locomotiva e l'Assessorato alle Politiche d'Infanzia del Comune di Foligno. Grazie ad un’alternanza straordinaria di musica - soprattutto quella legata alle tradizioni popolari - e arti figurative, un filo rosso alla scoperta di tradizioni culturali di altri luoghi e Paesi si è dipanato tra i luoghi più suggestivi della città di Foligno, ma non solo. Anche in questa edizione, infatti, sono stati individuai spazi rappresentativi al di fuori del centro storico come il sagrato della Chiesa di San Giovanni Evangelista a Fiamenga (per l’incontro Umbria-Salento attraverso la musica dei Malicanti, i sapori della Puglia e i vini del territorio) e la Basilica di Plestia a Colfiorito. Questa è stata lo scenario dell’ultimo appuntamento in cartellone, con la musica popolare umbra suonata in uno dei luoghi più suggestivi delle zone montane sopra Foligno. “Canti e Discanti” ha quindi voluto, come da sua tradizione, anche riscoprire le radici, musicali ma non solo, della propria terra. In questo senso il progetto ideato da Canti e Discanti intitolato “Altipiani Sonori”, che ha visto protagonisti il cantautore Massimo Liberatori, i Cantori del Miserere di Colfiorito e la Banda di Annifo, si è dimostrato un appuntamento teso a valorizzare l'ecosistema naturale e culturale dell'Altipiano di Colfiorito, attraverso una giornata di musica, incontri ed enogastronomia. Condividi