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"Le mozioni approvate al Cpn non precostituiscono per nulla il congresso. Determinano il terreno che permette al partito di esistere e di sapere cosa fare per le prossime settimane; e un terreno su cui il congresso si può fare come processo democratico. Perciò Ferrero non si è "preso il partito". Ferrero ha spinto perché il partito si desse un indirizzo chiaro e una gestione unitaria". Parola di Paolo Ferrero all'indomani del Cpn che ha dimissionato la segreteria ed eletto un comitato di gestione che reggerà il partito fino al congresso. Domanda d'obbligo: sei soddisfatto? Era un passaggio molto difficile, vista la sconfitta che abbiamo subito e per le differenze che si erano manifestate sui destini di Rifondazione. In questo contesto, mi sembra molto positivo aver fissato dei punti fermi da cui ripartire. Dopo il terremoto - per la prima volta la sinistra fuori dal parlamento, una sconfitta epocale - la cosa che temevo di più era che ci fosse una polverizzazione della sinistra politica e che Rifondazione potesse esserne travolta, perdendo la capacità di essere un corpo collettivo e dare un indirizzo politico. Con il Cpn di sabato e domenica una comunità politica si è ritrovata, discutendo e magari litigandoc. In secondo luogo, abbiamo fissato - e per me era il punto determinante - i punti fondamentali su cui muoverci nei prossimi mesi. E quali sono? Innanzitutto, ripartire dall'opposizione sociale al governo Berlusconi-Montezemolo. Abbiamo perso il rapporto con la società e bisogna ripartire da lì. Cosa intendi con opposizione sociale al governo Berlusconi-Montezemolo? Beh, c'è in azione il tentativo di riformare la contrattazione con l'obiettivo di smontare il ruolo del sindacato, verso un nuovo patto per il lavoro come nel 2003. E' un vero e proprio attacco al contratto nazionale: a questo serve, per esempio, defiscalizzare gli straordinari e i premi aziendali. E' la fine dell'idea dei lavoratori come classe. Finiscono il lavoro: prima la sinistra, poi i lavoratori. Come si vede è una battaglia urgente: loro non aspettano che noi facciamo il congresso. Aggiungo che costruire una reazione sociale può obbligare la Cgil a svolgere un ruolo di protagonista come nel 2003. Poi c'è il terreno dei diritti delle donne. L'offensiva clericale non si ferma perché Ferrara ha fallito: non si chiede di modificare la 194, ma si istiga all'obiezione di coscienza dei medici e si colpevolizzano le donne che abortiscono, facendole apparire come assassine. Dunque, la ripresa della sinistra deve avvenire sul versante sociale e su quello dei diritti delle donne. Infine, le grandi opere: la valorizzazione dei comitati locali deve essere al centro dell'iniziativa politica delle prossime settimane. Gli altri punti? Intanto che Rifondazione c'è, sia per l'oggi che per il domani: non ci sono più dubbi. C'è, ha un indirizzo, una linea (una mozione approvata a maggioranza) e una gestione unitaria: tutte cose importantissime. Terzo, che la costruzione della sinistra (che resta assolutamente un obiettivo e deve avvenire parallelamente al rilancio di Rifondazione comunista) deve essere dal basso e non un processo che parte dai ceti politici. Alcuni propongono, accanto alle iniziative per il 25 aprile e Primo maggio, una manifestazione nazionale, che rimetta in piazza la sinistra. Sono tutte iniziative che servono alla costruzione della mobilitazione sociale e al dibattito interno a Rifondazione. Penso anche che bisognerebbe organizzare subito assemblee in tutte le città con tutti quelli che si ritengono di sinistra, nelle quali si discuta e si elabori il brutto risultato elettorale. Ma poi arriverà luglio. Da più parti si osserva che la "mozione Ferrero" e la "mozione Giordano" non sono poi tanto diverse e che l'alleanza che ha prevalso al Cpn non reggerà la prova del congresso. Il punto di oggi, a pochi giorni dal voto, era discutere e darsi un indirizzo per le prossime settimane. Un partito non sta in piedi se dopo una scoppola così non è in grado di darsi un indirizzo su come muoversi. Quindi la funzione di questa mozione è indicare un percorso, di dare un punto di riferimento sulle cose da fare "a breve". In una situazione di confusione e sbandamento, non mi pare poco. Se poi questo indirizzo, che viene definito maggioranza, trova elementi di convergenza con le altre mozioni presentate, io dico: meglio. Vuol dire che il Cpn è riuscito a definire un indrizzo: che il Prc c'è; che si fa la sinistra dal basso e che si fa l'opposizione sociale. Questo è, per me, decisivo per un gruppo dirigente. Se non si presentavano mozioni, oggi saremmo allo sbando peggio di prima. Ripeto: serve a rimettere in piedi il partito (che era disorientato perché non sapeva se c'era ancora o no), come dopo un otto settembre. Al congresso, invece, si metteranno giù le linee strategiche per indicare non cosa si farà nelle prossime settimane ma nei prossimi tre anni. Com'è giusto, quei documenti dovranno essere molto più articolati e netti. E non è detto che chi ha votato oggi una mozione (o chi si è astenuto) si ritrovi nella stessa posizione. E spero che nel congresso le posizioni siano le più chiare ed esplicite possibili, affinché i compagni e le compagne possano decidere. Perché i congressi non servono a dare una delega. Il problema ora è misurarsi sulle proposte politiche: il mio modello è quello dell'Flm. E, per inciso, avverto che la Sinistra arcobaleno non era affatto una federazione, perché le federazioni si fanno tra partiti, associazioni, comitati, singoli. Questo è il motivo per cui hai negato l'ipotesi di una tua candidatura alla segreteria? Certo. Il problema non era di fare un nuovo gruppo dirigente (ha proposto Russo Spena su questo giornale di fare un comitato di garanzia). Ma di dare un indirizzo politico chiaro. Infatti, penso che la discussione la prossima settimana (al Cpn) sarà tutta diversa. Il congresso deciderà poi cosa fare. Da esponenti della ex maggioranza, però, arrivano dichiarazioni bellicose, almeno stando ai giornali (e quindi da prendere con beneficio di inventario). Saranno tre mesi di scontro furibondo, oppure aver eletto un comitato di gestione collettivo e proporzionale agli equilibri interni permetterà di mantenere il dibattito entro livelli fisiologici di contrapposizione? Per quanto riguarda la responsabilità della sconfitta elettorale, io me l'assumo interamente, perché faccio parte del gruppo dirigente che ha gestito il partito. Non ho mai pensato di cercare capri espiatori. Penso, però, che questa linea politica non ha funzionato. La cosa che considero grave è che, mentre nei Cpn si ribadiva che ci vuole il partito eccetera, fuori, anche durante la campagna elettorale, veniva lanciata la proposta molto netta di superare Rifondazione, di processi irreversibili, di accelerazioni, di comunismo come tendenza culturale. Questo non è stato contrastato. Questo è l'errore; per questo su questo andava detta una parola chiara. Però anche voi, nella mozione, parlate di "percorso unitario" e di Rifondazione come "indispensabile ma non sufficiente". E' una precisa linea politica. Diciamo che siamo contro all'idea del partito autosufficiente e autoreferenziale, come se la crescita di Rifondazione fosse sufficiente per risolvere i problemi della sinistra e della lotta a Berlusconi. E diciamo no allo scioglimento del Prc dentro una cosa indistinta. Questa Rifondazione è necessaria e deve lavorare alla costruzione di una sinistra ampia, cioè che ci siano tutte le tendenze politico culturali della sinistra. Ma secondo te come si ricostruisce Rifondazione comunista? Mettendo al centro la rifondazione comunista: il punto teorico e di impianto della rifondazione comunista non è dietro di noi, ma davanti a noi. E a chi invita a non gettare a mare le innovazioni fatte in questi anni, come la nonviolenza, cosa rispondi? Beh, io ero obiettore di coscienza 27 anni fa. Ti assicuro che nella mozione congressuale che io firmerò ci sarà una radicale scelta della nonviolenza. Per me il punto è che i due termini, rifondazione e comunista, devono stare insieme. Non si può buttare a mare né l'uno ne l'altro, sennò si diventa una cosa diversa. E tenerli insieme rende chiaro su quale filone si sta lavorando. E "Liberazione", che ruolo dovrebbe avere secondo te? Dovrebbe essere uno spazio pubblico sia per il nodo del rilancio della rifondazione comunista, sia per la costruzione della sinistra plurale dal basso. Condividi