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VIII legislatura Atto n. 818/bis Proposta di legge "Istituzione nelle Aziende ASL della Regione Umbria del Servizio di assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica." Relazione della III Commissione consiliare permanente Relatore di maggioranza il consigliere VINTI Colleghi consiglieri regionali, la proposta di legge, sulla quale la maggioranza della III Commissione chiede il vostro voto favorevole, riguarda prestazioni sanitarie ritenute ormai fondamentali nel determinare la qualità della vita dei cittadini, per molteplici implicazioni di carattere sanitario e sociale. Ma l’assistenza odontoiatrica rappresenta il settore in cui il Servizio sanitario nazionale ha tradizionalmente presentato un impegno sempre molto limitato. Il permanere di questa situazione comporta un serio limite al principio fondamentale della globalità delle garanzie offerte dal SSN. L’attuale normativa nazionale in materia è costituita principalmente dai LEA che la affidano alla gestione deii Fondi integrativi, in corso di attuazione, ma ancora non operativi e dei quali non è dato di conoscere pertanto i possibili oneri. L'assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica é lasciata, pertanto, quasi completamente alla iniziativa privata, sia per la parte di stretta competenza medica che per quella relativa alla fornitura dei manufatti, con oneri economici notevolissimi e spesso insostenibili per larghe fasce di cittadini. L'alto costo degli interventi riduce poi i tempi e le occasioni per la prevenzione: si accede sempre più spesso agli studi dentistici solo quando si hanno gravi problemi o patologie in atto ed, inoltre, favorisce l'abusivismo: sono gli utenti stessi, infatti, che preferiscono spesso rivolgersi ai tecnici odontoiatri invece che ai medici specialisti per poter ottenere un qualche risparmio, a scapito della qualità delle prestazioni. Vi era stata un’esperienza positiva ai tempi dell’INAM che aveva previsto un servizio in cui venivano messi a disposizione gli specialisti odontoiatri, nonché i locali e attrezzature necessarie, mentre gli assistiti dovevano pagare solamente i costi dei materiale e della lavorazione secondo tariffe prefissate così da assicurare la fornitura di protesi dentarie qualitativamente identiche a quelle fornite attraverso i gabinetti odontoiatrici dei libero professionisti ma a prezzi notevolmente più bassi. Ma tali iniziative non hanno, poi, avuto il seguito atteso: solo pochissime USL, guidate da amministratori meritevoli diedero attuazione a tali direttive. Poiché le protesi dentarie sono ormai ritenute, non un lusso ma un presidio sanitario di primaria necessità da parte di tutti i cittadini, in particolare, dagli anziani, è necessario che le Istituzioni diano una risposta “da subito” utilizzando tutte le possibili risorse e sinergie in maniera virtuosa, mettendo al centro della propria attività, realmente, i bisogni dei cittadini, ad iniziare da quelli più deboli economicamente e socialmente. Le politiche delle cosiddette liberalizzazioni avviate da oltre un decennio nel nostro Paese, con una accelerazione decisa da parte del governo uscente, non hanno probabilmente tenuto sufficientemente conto del fatto che la vera questione politica prioritaria da affrontare era, ed è, la constatazione che nel nostro Paese non riesce ad affermarsi, prima come convincimento culturale diffuso e poi come prassi operativa, tra tutte le categorie imprenditoriali, quello che è il caposaldo di un mercato liberalizzato, cioè l’effettiva concorrenza tra le imprese. Le categorie - i medici dentisti in questo caso- invece che migliorare i costi di gestione, ad esempio con l’associazionismo, preferiscono attuare operazioni di cartello mantenendo tutti lo stesso prezzo, o, più spesso, alzandolo tutti insieme. Si realizzano così operazioni oligopolistiche, rispetto alle quali anche l’abolizione delle tariffe minime, da sola, rischia di avere scarsa efficacia. I consumatori, soprattutto quelli a reddito fisso e basso, a partire da diverse categorie di pensionati, assistono impotenti a tali fenomeni. In questi casi l’intervento più efficace è quello di introdurre la concorrenza da parte del sistema pubblico, quale moderatore dei prezzi. Non è un caso, infatti, che laddove vi è una copertura pubblica delle prestazioni, come ad esempio in Gran Bretagna, l’odontoiatra privato deve rendere più appetibili le sue prestazioni riducendo sensibilmente i costi per gli utenti. La proposta di legge prevede pertanto di attivare in tutti i presidi territoriali delle ASL della regione un Servizio di assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica rivolto alla generalità della popolazione che eroghi le prestazioni al costo previsto dal nomenclatore tariffario ufficiale predisposto dal Ministero della Salute. Il costo di tali prestazioni è a totale carico dell’utente, senza oneri per il fondo sanitario nazionale, nel rispetto della normativa sui LEA. Ma si tratta di un costo che è mediamente il 65 % minore di quelo sostenuto nel mercato privato. Un risultato questo che se effettivamente raggiunto, darebbe una risposta a quella che ormai tutte le ricerche indicano come una delle cause più gravi di indebitamento delle famiglie: le cure odontoiatriche. Una recentissima ricerca del Ceis (Centro Interdipartimentale di Studi Internazionali sull'Economia e lo Sviluppo che fa capo all'Università di Tor Vergata), che ha trovato largo spazio sulla stampa nazionale, ci dice infatti che il 4,1% delle famiglie italiane è stato costretto a contrarre debiti per far fronte ad urgenti ed indispensabili cure mediche e che sono in particolare quelle di natura odontoiatrica che hanno inciso maggiormente sui bilanci dei nuclei familiari a più basso reddito, talvolta dissestandoli irreparabilmente. Si tratta della seconda causa di indebitamento degli italiani dopo la casa. Il valore di questa proposta di legge va, pertanto, oltre l’ambito sanitario e si propone come modello di governance del sistema pubblico che assume il ruolo di regolatore e calmieratore dei prezzi: una sorta di sussidiarietà orizzontale rovesciata, quando la privatizzazione ed il mercato non mantengono le promesse. La proposta iniziale è stata oggetto di un ampia partecipazione con i soggetti interessati: le Direzioni generali delle ASL, gli Ordini dei medici odontoiatri ed i Sindacati confederali dei pensionati. Si sono registrati consensi importanti, insieme al dissenso di alcuni ricercatori medici che chiedevano che fosse la Regione ad assumersi gli oneri per l’assistenza di una parte dei cittadini entro fasce di reddito predeterminate, lasciando gli altri alla mercè delle tariffe attuali. E’ importante invece che le risorse del SSN siano impiegate in odontoiatria, in via prioritaria, in massicci programmi di prevenzione primaria, rivolti alla generalità della popolazione giovanile, quali quello della “sigillatura dei molari e premolari” che di fatto azzera la patologia più importante in tale ambito, cioè la carie dentaria. Tali programmi realizzati con successo in alcune regioni sono molto importanti, in quanto legittimano pienamente di fronte ai cittadini il significato autentico di un servizio sanitario universalistico. Sulla base anche dei contributi emersi dalla patecipazione, la Commissione ha apportato al testo iniziale importanti integrazioni ed arricchimenti . In particolare si segnalano i seguenti punti: 1. Le prestazioni di assistenza odontoiatrica, protesica ed ortesica sono erogate non più solo dai Servizi attivati nei distretti sanitari delle Aziende USL, ma anche dalle strutture odontoiatriche private accreditate, previa stipula di specifici contratti con l'Azienda USL 2. La direttiva vincolante da emanare da parte della Giunta regionale indica in maniera più puntuale gli standards organizzativi di tali servizi; 3. Viene confermato, modificandone il nome e la composizione, il Comitato di garanzia, un istituto di assoluta novità nel panorama dei servizi sanitari, che risponde all’esigenza di garantire effettivamente agli utenti che a prezzi calmierati non corrispondano però prestazioni di qualità inferiore. 4. Viene confermato un momento di verifica costituito dalla relazione semestrale del Comitato alla Giunta regionale ed istituito un ulteriore momento di controllo, da parte del Consiglio regionale, con l’inserimento, ai sensi dello Statuto, di una clausola valutativa. 5. Vengono confermati gli oneri a carico del Bilancio regionale, pari a 300.000,00 Euro per due annualità, quali risorse di investimento per realizzare una diffusa rete di presidi ambulatoriali dedicati a tale servizio. Sostanzialmente il disegno di legge è consta di nove articoli: L’art. 1 disciplina l’attivazione del servizio di assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica in ogni distretto sanitario delle Aziende Unità sanitarie locali (USL) finalizzato al miglioramento dei costi e delle prestazioni in un regime di libera scelta tra strutture pubbliche, private accreditate e private; All’art.2, il comma 1 stabilisce i soggetti che erogano le prestazioni: Servizio Pubblico e strutture odontoiatriche private accreditate che hanno stipulato specifici contratti con l’Azienda USL, mentre il comma 2 nel prevedere in capo alla Giunta regionale la direttiva vincolante che indica gli standards organizzativi, gestionali e dimensionali, dispone sulle dotazioni tecnologiche, le attrezzature, nonchè l’ articolazione dei gabinetti odontoiatrici sul territorio e sul personale che viene impiegato per lo svolgimento di tale attività (medico dentistico, odontoiatrico e infermieristico); inoltre, spetta alle Aziende USL stipulare i contratti con le strutture odontoiatriche private accreditate prevedendo l’applicazione del Nomenclatore tariffario, predisposto dalla Giunta regionale medesima, con proprio atto; il Nomenclatore tariffario stabilisce le tariffe per tutte le prestazioni necessarie, individuate per l’erogazione dell’assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica,( comprensivo anche dei costi dei materiali), tenendo conto anche del tariffario regionale Con l’art 3 si determinano gli oneri a carico degli utenti, il 30 per cento come anticipo sul preventivo predisposto dalla struttura di riferimento, fatti salvi i diritti degli assistiti esentati. L’art. 4,- comma 1, 2 e 3 - istituisce un Comitato di garanzia per ciascuna sede del Servizio determinando la composizione e le relative funzioni, mentre il comma 4 prevede che semestralmente le Aziende ULS riferiscano all’esecutivo regionale sull’andamento del servizio, con particolare riferimento delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate e dei provvedimenti assunti a seguito delle valutazioni effettuate dal Comitato di garanzia. Gli articoli 5 e 6 sono finalizzati, rispettivamente: - alla gestione finanziaria del SERVIZIO, i cui oneri derivanti sono finanziati mediante apposito Fondo, distinto in spese correnti e di investimento e alimentato con le entrate derivanti dalle prestazioni effettuale, escludendo quindi l’utilizzo delle risorse del Fondo Sanitario Regionale; - all’erogazione di contributi alle Aziende per attrezzature dei Gabinetti odontoiatrici, da parte dell’esecutivo regionale previa definizione con proprio atto dei criteri e modalità L’art. 9 determina quindi il finanziamento per gli interventi previsti dall’art.6 autorizzando la spesa di 300.000 euro per l’anno in corso. L’art 8 come previsto dall’art. 61 del vigente statuto introduce disposizioni volte a verificare lo stato di attuazione ed i risultati conseguiti per lo svolgimento dell’attività di assistenza odontoiatrica, ortesica e protesica. La Commissione III nella seduta del 6 marzo ultimo scorso, in sede referente, ha ultimato l’esame degli articoli, apportando le modiche sopra esposte, e con 5 voti favorevoli – gruppi PD e Rifondazione e 2 voti di astensione - gruppi Forza Italia e UDC - ha espresso parere favorevole di competenza ed ha incaricato di riferire all’aula oralmente il sottoscritto. Condividi