MEGIONE - Una stagione da incorniciare. A Magione aumenta il pubblico e crescono gli abbonati. La chiusura estiva del teatro è un’occasione per fare un bilancio sulla passata stagione e i numeri premiano l’impegno del direttore artistico del Mengoni Gianfranco Zampetti e dell’assessore alla cultura Giacomo Chiodini: 30 per cento di abbonati alla stagione di prosa, metà degli spettacoli con il tutto esaurito, il settore del teatro ragazzi con la media di pubblico più alta nel panorama regionale e un cartellone secondo per numero di spettacoli solo a Perugia e a Terni. Ecco i tutti i dati della stagione 2009/2010 del teatro Mengoni, struttura da 220 posti a sedere: 1900 spettatori su dieci spettacoli di prosa; 660 spettatori ai tre spettacoli di danza; 166 abbonati tra il cartellone di prosa e quello di danza; 2400 tra ragazzi e genitori ai 14 spettacoli di teatro ragazzi della compagnia Tieffeu. «Si tratta di un risultato in parte insperato – commenta Giacomo Chiodini, assessore alla cultura di Magione – in netta controtendenza rispetto al trend di pubblico che registra a livello nazionale il settore. Il forte investimento che la città di Magione ogni anno riserva al proprio cartellone di spettacoli è possibile anche grazie al sostegno del Teatro Stabile dell’Umbria e al coinvolgimento nella gestione della struttura dell’associazionismo culturale del territorio, a partire dalla Compagnia teatrale magionese, consolidata realtà di amatori e professionisti che garantisce uno standard di funzionamento dell’impianto di altissimo livello. Complimenti sinceri sono poi da riservare a Gianfranco Zampetti – continua Chiodini – tra i più dinamici animatori del teatro dialettale umbro e protagonista infaticabile di una programmazione che è riuscita a garantire in pieno qualità della proposta ed equilibrio nelle spese». «Visti i tempi che corrono per la cultura – sottolinea Gianfranco Zampetti, direttore artistico del teatro di Magione – il problema sarà quello di confermare ciò che si è costruito. Ma noi non siamo abituati a mollare. Utilizzeremo in maniera proficua la possibilità, sperimentata nelle scorse due stagioni, di offrire il Mengoni come luogo di residenza teatrale per le compagnie che vogliono lavorare qui al proprio spettacolo. E’ una via concreta ed entusiasmante per sostenere indirettamente l’annuale stagione di prosa, cercando di mantenere gli standard e di garantire una produzione varia e di valore. Tutto questo – conclude Zampetti – è ovviamente possibile grazie alla preziosa collaborazione del Teatro Stabile dell’Umbria, che rimane il vero motore dei palcoscenici della nostra regione». NOTE SUL TEATRO GIUSEPPE MENGONI DI MAGIONE Il teatro di Magione porta il nome del suo progettista, l’architetto bolognese Giuseppe Mengoni (http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Mengoni). Costruito nell’aprile del 1870 per volontà di una locale “Società Anonima”, fu successivamente ceduto alla città di Magione. Il Comune lo ha avuto in possesso fino al 1991, anno in cui fu venduto, per una cifra simbolica, alla Regione dell'Umbria che ne ha ordinato e curato il definitivo recupero allo stato odierno. In origine il teatro era formato dalla platea, da un ordine di 16 palchi e da un ampio loggione sovrastante i palchi, il tutto realizzato in materiale ligneo e soffittato con teli dipinti. Nel corso degli anni si è gradatamente deteriorato soprattutto nelle parti lignee che furono abbattute nel 1939. Oggi poco o nulla è rimasto del primitivo edificio se non le mura esterne e alcune opere murarie interne; va comunque sottolineata la saggezza dell’opera di restauro voluta dalla Regione Umbria che – senza riproporre falsi storici – ha restituito alla pubblica fruibilità un teatro moderno e funzionale. Vengono organizzati ogni anno una stagione di prosa (http://www.teatrostabile.umbria.it), di balletto (http://www.balletumbria.com) e di teatro ragazzi (http://www.tieffeu.com). La struttura è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta previa autorizzazione dell’ufficio cultura del Comune (cultura@comune.magione.pg.it) dietro pagamento di corrispettivi variabili a seconda della tipologia di evento e del soggetto richiedente. Condividi