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Una candidata al Senato per la circoscrizione Umbria, ma con residenza a Milano, ha dovuto aspettare più di un'ora per poter esprimere il proprio voto nel seggio di Santa Lucia a Perugia. Motivo: presidente, segretario e scrutinatori non erano convinti che un candidato non residente potesse votare. Dopo un lungo tira e molla e lunghe telefonate all'ufficio elettorale della Prefettura, alla fine la candidata - tra l'altro molto conosciuta in Umbria essendo la sua famiglia proprietaria di una delle aziende più importanti della regione - ha potuto ritirare le due schede ed esprimere il proprio voto, come previsto dal regolamento. A Foligno invece un signore sui 50 anni ha denunciato di aver ricevuto delle schede elettorali già segnate, ovvero votate. Per il presidente del seggio non c'era nessun segno tanto è vero che l'uomo prima di recarsi in cabina le avrebbe prese senza nessuna obbiezione. Il fatto è stato segnalato alla Prefettura di Perugia. A Gualdo Tadino invece sono state consegnate per errore due schede elettorali per la Camera invece che una per la Camera e l'altra per il Senato. L'errore è stato scoperto da un candidato in visita al seggio: è stato tutto segnalato sul registro - l'uomo poi ha anche votato al senato - ma le schede erano state già immesse nell'urna. E' dunque difficile capire come potrà essere annullata la scheda alla Camera data in più. Nessun dato al momento sull'affluenza per la giornata di oggi: l'Umbria comunque dovrebbe confermarsi, secondo il trend, la regione con il maggior numero di votanti in Italia Condividi