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CASTIGLIONE DEL LAGO - Tante novità e prospettive future per Lago Trasimeno, presentate questa mattina durante il convegno “Trasimeno: il Lago salvato” svoltosi a Castiglione del Lago presso la sala consiliare del Comune. Presenti in sala il Sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino, il sindaco di Tuoro Mario Bocerani, il presidente della Comunità montana “Monti del Trasimeno” Massimo Bianchi, l’architetto dell’ente irriguo umbro-toscano Diga di Montedoglio Diego Zurri e alcuni rappresentanti degli altri comuni del Trasimeno e delle associazioni di categoria. Grande assente la Provincia di Perugia, nonostante l’invito a partecipare rivolto dall’Amministrazione castiglionese. Ad aprire il convegno Michele Chierico, scrittore e storico, che ha presentato la seconda edizione del suo libro “Un’elite all’opera”, il testo racconta in maniera dettagliata la storia del Lago Trasimeno, all’epoca di Guido Pompilj. Il convegno di oggi, ha ufficialmente aperto i festeggiamenti per la ‘Festa del Lago’, in programma fino a domenica 27 giugno. «Una festa questa – ha esordito il sindaco Batino – che rappresenta un valore storico ed economico per il nostro territorio». Durante l’incontro si è discusso dei vari problemi di cui soffre il lago Trasimeno ormai da diversi anni. «Il Lago è una risorsa preziosa, ma al tempo stesso molto delicata. – ha spiegato il presidente della Comunità Montana Massimo Bianchi – Negli ultimi anni, data anche la grave crisi idrica che abbiamo subito nel 2003, ci siamo trovati ad affrontare anche il problema della pulitura dei fondali e altre manutenzioni, che prima di allora erano di carattere straordinario, oggi purtroppo all’ordine del giorno». Scambi di idee e posizioni sulle questioni riguardanti il lago hanno visto protagonisti i vari soggetti intervenuti al convegno. «Il Trasimeno – è intervenuto così Mario Bocerani, sindaco di Tuoro sul Trasimeno – poteva essere il Fucino dell’Umbria, ma invece, grazie all’opera portata avanti dalla Provincia di Perugia all’epoca di Guido Pompilj, oggi possiamo godere del nostro bacino lacustre. Il lago è oggi la fonte principale del nostro turismo, che coniuga perfettamente ambiente e cultura. Curare il lago e attuare importanti opere di manutenzione, permette di usufruire di una risorsa turistica non indifferente. Molto è stato fatto, ma sono convito che molto altro si potrebbe fare, ci sono ancora zone sul lago in cui andrebbero avviati processi di riqualificazione e valorizzazione, sia dal punto di vista turistiche che ambientale». Si è discusso anche sulla questione del livello delle acque del lago, che da anni ormai è al centro di diversi dibattiti tra Amministrazioni e rappresentanti di categoria. «Il lago ha bisogno che torni l’attenzione su di esso – ha detto Marcello Cresti, presidente dell’Urat (Unione dei ristoratori e albergatori del Trasimeno) – Il nostro è un territorio che vive di turismo, un prodotto su cui fonda la nostra offerta. Per questo motivo dobbiamo cercare di mantenere intatto il nostro prodotto: “Il lago e le sue colline”. Quali sono le soluzioni, sicuramente il completamento della diga di Montedoglio e il collegamento alla diga del Chiascio. Non possiamo presentarci al turista con un lago sofferente, dovremmo essere in grado di offrire un bacino lacustre incontaminato e ricco». Un importante annuncio è stato fatto dall’architetto dell’ente irriguo umbro-toscano Diga di Montedoglio Diego Zurri che ha garantito l’apertura della diga tra circa tre settimane. «Posso assicurare, - ha affermato Zurri – che il completamento della diga di Montedoglio, sarà definitivo entro tre settimane. Anzi mi auguro che in quei giorni potremmo organizzare anche un incontro per inaugurare l’impianto. Nei prossimi giorni vedremo già al lavoro la ditta che installerà le tubature. Un lavoro questo, che purtroppo sarebbe già terminato, se non fossimo incappati nel fallimento della ditta che gestiva i lavori. Mi preme sottolineare che la diga non è la soluzione a tutti i problemi del lago. Non sono d’accordo sull’equazione “livello basso = lago sofferente, livello alto = lago in buona salute”. Penso che le questioni siano molto più complesse. Il completamento della diga deve essere visto come occasione di opportunità per l’agricoltura, per gli acquedotti e per tutta una serie di fattori importanti alla vivibilità del bacino lacustre». A concludere il convegno sono state le parole del sindaco Sergio Batino che ha affermato «Credo che i Comuni del Trasimeno si dovrebbero far carico di una proposta di legge per il Trasimeno. Abbiamo bisogno di garanzie di risorse, affrontare il problema degli animali nocivi che infestano il nostro territorio, garanzie per l’adduzione delle acque. Occorre una legge speciale, che veda protagonisti tutti gli otto comuni del comprensorio lacustre». Condividi