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La salute - e il modo in cui lo Stato organizza il sistema sanitario - è una questione politica di prima grandezza. Incidono sulla nostra salute l'ambiente fisico e quello sociale, la distribuzione del reddito e l'organizzazione del lavoro, il sistema educativo come l'ambiente urbano e quello naturale. Per questo, il sistema sanitario, l'attenzione che si presta al complesso di attività di prevenzione, cura e riabilitazione è uno dei più sensibili misuratori del livello di civiltà di un paese: un paese che assicura la salute solo a chi può pagare è un paese barbaro e senza futuro. Le politiche neoliberiste, in particolare l’apertura di un mercato delle prestazioni sanitarie e l’impulso alla sanità privata, che le destre hanno perseguito in questi anni rischiano di pregiudicare il diritto alla salute per tutti. Ma per noi è ancora aperta la sfida per potenziare il sistema sanitario pubblico e per una crescita non solo quantitativa, ma anche personalizzata e di qualità, dei servizi. La Sinistra arcobaleno fa, dunque, una scelta nettamente di parte anche in tema di salute: vogliamo migliorare e potenziare il sistema sanitario pubblico e universalistico improntato sulla giustizia sociale e sulla qualità per realizzare un servizio accogliente ed efficace. Proponiamo di aumentare il finanziamento del Fondo sanitario nazionale a carico della fiscalità generale, portandolo ai valori europei, per migliorare ed estendere i livelli e le prestazioni essenziali ed uniformi da assicurare a tutti su tutto il territorio nazionale e per eliminare definitivamente ticket e liste di attesa. Inoltre, vogliamo istituire un fondo nazionale per l’autosufficienza che abbia non meno di 1,5 miliardi di euro e inserire le cure odontoiatriche – sulla scorta di quanto stiamo facendo con successo in Umbria -nei livelli essenziali delle prestazioni del sistema sanitario nazionale a partire dai soggetti più fragili, bambini ed anziani. Accanto a ciò intendiamo ripensare l’impostazione aziendalistico/privatistica del servizio sanitario: dal sistema di remunerazione a prestazione e dalle sue distorsioni all’individuazione di criteri oggettivi per le nomine dei livelli apicali, all’effettivo coinvolgimento di tutte le professionalità nella definizione dei programmi di intervento e della loro gestione. Infine, ci batteremo per superare l’emergenza infermieristica, le esternalizzazioni e il precariato e per definire regole certe e uniformi per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture private. Condividi