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Incredibile ma vero. Siamo nell’ultima settimana di campagna elettorale e di televisione - dei contenuti della tv - Berlusconi e Veltroni, se non di sfuggita, non ne parlano. Il più grande mezzo di informazione, di intrattenimento e di formazione del paese non è nell’agenda dei leader. Eppure quasi ogni famiglia italiana è colpita dalle conseguenze della cattiva televisione. Ci sono figli, figlie, nipoti, che sognano di fare le veline, entrare al Grande Fratello, imitare le cugine di Garlasco che inventano fotografie con la parente morta per essere intervistate in tv. I maschi peggio ancora: Corona è il loro idolo e la fortuna sarebbe un passaggio all’Isola dei Famosi o diventare tronisti. Sono i modelli culturali di riferimento della tv generalista di oggi. Pubblica e privata. Eppure i leader che vogliono cambiare il paese non ne parlano. Intanto l’Italia che segue quei modelli e costituisce l’immaginario collettivo dei giovani su quegli orizzonti televisivi è ultima nella classifica Ocse sulla scuola. Eppure ancora per molti anni sarà la tv generalista - e la sua declinazione multipiattaforma - a “vendere” i valori di riferimento della società e i suoi modelli. La famiglia, spesso in crisi, ha pochi strumenti per opporsi. Condividi