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Con 100 mila euro all'anno, per tre anni, la Regione Umbria contribuira', per il 50 per cento del costo, alle cure dei bambini palestinesi portatori di gravi malattie ricoverati negli ospedali israeliani, garantendo anche la possibilita' di assistenza in camera per i familiari. Un accordo in tal senso e' stato firmato stamani a Perugia fra la Regione Umbria ed il Centro Peres per la pace di Tel Aviv, impegnato dal 2003 nel progetto Saving Children e rappresentato nel capoluogo umbro da Dan Shanit, direttore generale per il settore medicina del centro, e la giornalista e scrittrice Manuela Dviri, italiana, che dal 1968 vive a Tel Aviv. L'atto odierno - riferisce un comunicato - rinnova l'accordo di qualche tempo fa con cui Regione Umbria e Centro Peres diedero vita al progetto ed al quale, in seguito, si e' aggiunta la partecipazione di altre regioni, come la Toscana. E' stato Shanit a riferire che il progetto ha consentito di curare 5.050 bambini palestinesi, e di salvarne da morte sicura, in assenza di cure adeguate, almeno 4.000. ''Cio' che Saving children contribuisce a mutare - ha sottolineato ancora Shanit - e' la percezione reciprocadi palestinesi e israeliani: mettendo in contatto i popoli, le rispettive societa' civili, le famiglie, gli stessi bambini, i palestinesi capiscono che gli israeliani non sono soltanto i soldati dei check point, e gli israeliani che i palestinesi non sono soltanto i terroristi''. ''Saving children e' un modo diverso di guardare la realta' - ha detto Manuela Dviri - ed i bambini che soffrono sono bambini che soffrono, prima di essere israeliani o palestinesi, e da questo si dovrebbe capireche siamo tutti uguali, che l'umanita' viene prima delle differenze politiche''. Condividi