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Nell’Europa a 15 il nostro Paese è agli ultimi posti nella spesa per il sostegno diretto ai disoccupati. Però, allo stesso tempo, trasferiamo ogni anno un’ingente quantità di milioni di euro alle imprese, sia con incentivi diretti, sia in termini di agevolazioni fiscali, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione. Il risultato di queste scelte è disastroso. La disoccupazione si mantiene su livelli superiori rispetto ai paesi europei più sviluppati, il precariato è aumentato, l’inoccupazione, giovanile e femminile in particolare, è a livelli allarmanti, la percentuale di disoccupati di lunga durata sul totale è la più alta del contesto europeo. Siamo molto lontani dal raggiungimento degli obiettivi di Lisbona sull’incremento del tasso di occupazione. Bisogna cambiare radicalmente politica. Per questo, sulla scorta dell’esperienza maturata in diversi paesi d’Europa, proponiamo di istituire per legge la Retribuzione Sociale da riservare ai giovani inoccupati e ai disoccupati di lunga durata, che consista di reddito e servizi sociali gratuiti. Avanziamo una proposta che vuole garantire a inoccupati, disoccupati ed occupati con contratto di lavoro precario un reddito diretto, fino al raggiungimento di 8500 euro lordi annui, con la relativa copertura contributiva; inoltre, un reddito indiretto, per un valore di ulteriori 2500 euro annui, che prevede l’accesso ad un pacchetto ampio di beni e servizi. Tale pacchetto comprende: la sanità, il trasporto pubblico in ambito regionale, agevolazioni sui canoni d’affitto e sui mutui per l’acquisto della prima casa, la formazione professionale, l’ingresso gratuito a mostre, concerti, cinema, teatri e impianti sportivi, e l’acquisizione gratuita di libri di testo e supporti audio video. Queste condizioni vanno garantite per un periodo da tre a cinque anni a seconda del tasso di disoccupazione nel luogo di residenza, fermo restando l’obbligo per i disoccupati di non rifiutare le occasioni di lavoro, se non per giustificate ragioni. Condividi