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BARI – E' detto in un documento dell'assemblea dei giornalisti di Telenorba che parlano di “attacco scriteriato” all'emittente. L'assemblea è stata convocata per una valutazione su quanto sta accadendo dopo la messa in onda da parte dell'emittente il 31 marzo scorso del filmato girato dalla polizia scientifica nella stanza nella quale era il cadavere di Meredith Kaercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel novembre scorso. “Stiamo assistendo ad un attacco scriteriato - è detto nel documento - che trae origine, probabilmente, dalla volontà di danneggiare l'immagine di Telenorba per motivazioni che sono sin troppo chiare e che sono direttamente collegate al ruolo di leader dell'informazione meridionale che la nostra emittente si è conquistato con trent'anni di lavoro 'sul campo'. Telenorba, in questa come in altre occasioni, non ha bisogno di spettacolarizzare i propri servizi per conquistare ascolti, così come non intende utilizzare in maniera impropria filmati ed interviste”. I giornalisti di Telenorba aggiungono anche che “a questo punto, valuteranno tutto ciò che sarà trasmesso o pubblicato sull'argomento senza escludere la possibilità di fare ricorso nelle sedi più opportune per la tutela della propria immagine e della struttura nella quale prestano il proprio lavoro con impegno e serietà”. “Abbiamo atteso quattro giorni - sottolineano i giornalisti - prima di intervenire sull'argomento, convinti della necessità di affidare agli organismi competenti una valutazione serena ed obiettiva su ciò che è accaduto e sulle scelte effettuate da Telenorba. Le polemiche, spesso stucchevoli e pretestuose, che hanno accompagnato il dibattito sulla trasmissione richiedono, a questo punto, una nostra decisa presa di posizione”. Nel documento si rileva ancora che “il direttore Magistà ha già fornito ampi chiarimenti sulle motivazioni che lo hanno spinto ad assumere determinate decisioni, così come si è sottoposto alla valutazione di chi dovrà decidere in merito”. “Le 'letture' dell'accaduto effettuate da giornalisti di strutture concorrenti, da editorialisti, veri e improvvisati, e da tutti coloro che hanno commentato senza neanche aver visto la trasmissione lasciano - affermano i giornalisti - il tempo che trovano”. Condividi