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Lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali di venerdì 4 aprile è sacrosanto è ha il pieno sostegno della Sinistra arcobaleno dell’Umbria. La situazione del “terzo settore” e della cooperazione sociale è pesante, colpita profondamente dalla precarietà e dallo smantellamento del welfare, con il progressivo disinvestimento dello Stato dalla spesa sociale. Le pubbliche amministrazioni, infatti, negli ultimi anni hanno percorso la strada della progressiva esternalizzazione dei servizi e hanno utilizzato il terzo settore più come grimaldello per abbassare i costi, con la conseguente dequalificazione del lavoro sociale e della qualità dei servizi, anziché come opportunità per creare nuovi diritti di cittadinanza. Nel nostro paese ci sono 250 mila lavoratori e lavoratrici del sociale che quotidianamente portano avanti la rete dei servizi, e lo fanno molto spesso con salari bassi, condizione di tempi di vita e dei contratti di lavoro sempre più precarizzati. Basti pensare che dal 2003 i lavoratori precari all’interno delle cooperative sociali sono cresciuti del 150%. Si determina così una situazione paradossale: finiscono per essere più precari delle persone che assistono! Il mondo del sociale, poi, subisce altri duri attacchi: il taglio e l’esiguità dei finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, conseguente al continuo contenimento della spesa sociale, che ha portato l’Italia ad un livello di finanziamento molto al di sotto della media europea, il ritardo dei pagamenti con i quali troppe amministrazioni utilizzano il terzo settore come banca indiretta, la logica degli appalti al ribasso. L’Umbria, purtroppo, non è estranea a questo processo. Si pensi solo a quanto di recente è successo al mondo della cooperazione sociale ternana, dove la più grande cooperativa sociale, spina dorsale della cura alle persone svantaggiate in quasi tutta la provincia, ha rischiato il collasso per il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione e ha trovato difficoltà per pagare i propri lavoratori. Per questi motivi sosteniamo la lotta dei lavoratori delle cooperative sociali, e proponiamo una decisa scelta verso il superamento della precarietà, l’aumento della spesa sociale, maggiori investimenti nella coppe razione sociale e nel terzo settore, luogo fondamentale per la promozione dei diritti di cittadinanza. Condividi