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PERUGIA - Non poteva mancare la protesta dei consiglieri regionali di Rifondazione Comunista per la soppressione da parte di Trenitalia di tre delle quattro fermate Eurostar a Fossato di Vico. Esponenti di punta di un partito che ha levato la sua voce ovunque possibile ed immaginabile, dalle aule dei consigli comunali a quelle delle maggiori sedi istituzionali umbre (Regione e Provincia principalmente), al Parlamento nazionale, Vinti e Lupini hanno firmato congiuntamente una nota nella quale definiscono “inaccettabile” un provvedimento che penalizza un territorio a grave rischio isolamento e un bacino, tra Umbria e Marche, di circa 100 mila utenze. La definiscono una decisione irresponsabile, perché non risponde ad alcuna logica di servizio, in specie se si considera l’ulteriore stanziamento di 104 milioni di euro deciso dal governo proprio per sostenere il servizio degli Eurostar. Siamo dunque di fronte ad un’azienda che risponde in maniera del tutto paradossale alle condizioni di maggiore favore che gli sono state riservate: lo fa tracciando una croce nera su servizi che sono assolutamente imprescindibili. Un atteggiamento che si merita tutto lo “sdegno” possibile e che spinge Vinti e Lupini a porsi con ancora maggiore decisione al fianco delle istituzioni che si battono affinché al comprensorio eugubino-gualdese siano riconosciuti i diritti che merita. Lo fanno incitando anche le due Regioni, Umbria e Marche, a farle valere fino in fondo tanto nei confronti del governo che nei confronti della dirigenza di Trenitalia. Anche Roberto Carpinelli, capogruppo del Pdci in Regione, si unisce al coro di critiche nei confronti di Trenitalia. “Il Governo nazionale, - evidenzia il capogruppo del PdCi - con il ministro Bianchi, impegnato in prima linea, è riuscito a rispondere positivamente alle richieste di Trenitalia. Il nostro impegno, - sottolinea - anche in Consiglio Regionale, è stato sempre quello di supportare la Giunta in questa complicata azione politica, per fare in modo che il servizio ferroviario per gli umbri rimanesse ai livelli esistenti. La Stazione di Fossato di Vico rappresenta un territorio vasto e debole a livello infrastrutturale, composto da oltre tredici comuni umbri e marchigiani, e consiste nell’unica modalità di connessione con il resto della nazione. Trenitalia, invece, - fa notare - non ha voluto neppure aprire un tavolo di confronto con le due regioni interessate”. Continua: “In Consiglio Regionale – assicura - attiverò tutte le iniziative necessarie, coordinandomi con i colleghi delle Marche, per stabilire rapidissimamente la creazione di un tavolo al fine di ottenere quanto già preteso e stabilito con il ministro e con l’assessore”. Condividi