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PERUGIA – L’operazione è stata condotta la sera di Pasquetta, ma è stata resa nota soltanto oggi ed ha avuto come teatro il centro storico del capoluogo umbro. Nel quadro dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio attuata in occasione delle recenti festività, i “baschi verdi” della Compagnia della Guardia di Finanza di Perugia hanno messo a segno un altro colpo nella lotta contro lo spaccio di droga. Due pattuglie ed una unità cinofila della Guardia di Finanza hanno iniziato un’attenta attività di sorveglianza e controllo nei pressi del Parco Pellini, notoriamente una delle zone maggiormente frequentate da spacciatori e “clienti” del centro cittadino. Insospettiti dall’inizio di un “via-vai” di giovani nel parco, i finanzieri, dopo una prolungata osservazione che aveva portato all’individuazione di una possibile attività di spaccio, hanno effettuato una rapidissima azione che dai vari accessi del parco ha chiuso “a tenaglia” due ragazzi, stroncando sul nascere il loro immediato tentativo di darsi alla fuga. Le successive attività di perquisizione, svolte sul posto con l’ausilio del cane antidroga “Naro”, hanno confermato che i due erano effettivamente intenti allo smercio di sostanze stupefacenti. Sui due sono stati infatti rinvenuti complessivamente 730 grammi di hashish, suddivisi in alcuni pani avvolti in cellophane e numerose dosi già pronte per la vendita, oltre a 6 grammi di cocaina. I due, K. A. di anni 23 e H. R. di anni 27, entrambi tunisini senza fissa dimora, privi del permesso di soggiorno e gravati da precedenti per altri reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati trovati in possesso anche di denaro contante per circa 400 Euro, in banconote di piccolo e medio taglio, sicuramente proventi dello spaccio, e di circa mille Euro in banconote false da 50 e 100. Al termine delle operazioni, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Perugia – Dott. Claudio CICCHELLA, oltre a confermare il sequestro dello stupefacente, del denaro e dei telefoni cellulari dei due spacciatori, ne disponeva anche l’arresto e l’immediata traduzione presso la Casa Circondariale di Capanne. Condividi