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GUBBIO – Verte sui “disagi lungo la Strada regionale “Flaminia”, le Strade provinciali 360 (“Arceviese”) e 226 (Isola Fossara) e la necessità di un potenziamento del parco mezzi provinciale nella zona appenninica umbro–marchigiana” l’interrogazione presentata al presidente della Provincia di Perugia dai gruppi consiliari del Pdci e del Prc. Nel documento si fa presente “che le ultime precipitazioni nevose hanno avuto carattere particolarmente violento ed improvviso, specie nel comprensorio eugubino–gualdese; la Fascia appenninica, da Fossato di Vico a Scheggia, ha più di ogni altra zona registrato precipitazioni intense e concentrate temporalmente, con disagi pesanti; mentre su alcune arterie stradali, vedi Strada regionale della Contessa e Strada regionale 298, i disagi sono stati contenuti al minimo fisiologico, grazie a una buona gestione del Piano neve che ha visto anche blocchi effettuati dalla Polizia provinciale per verificare la presenza o meno di catene montate sugli automezzi e autoveicoli in circolazione, sulla “ Flaminia “ si sono invece registrati pesanti disagi, con blocco della circolazione, numerose automobili abbandonate lungo la strada e persone obbligate a pernottare in strutture ricettive, anche con l’assistenza della Protezione civile”. Per il Pdci e il Prc tali disagi si sono verificati anche appunto lungo la Strada provinciale 360 (“Arceviese”) e lungo la Strada provinciale 226 (Isola Fossara), dove (in quest’ultimo caso) la circolazione è stata ripristinata nella serata del 9 marzo solo grazie all’intervento dei mezzi del Comune di Scheggia e Pascelupo. Per questi motivi i due gruppi consiliari interrogano la Giunta provinciale per sapere: “per quale ragione la turbina stazionante presso Sigillo è stata messa in azione solo alle 2 di notte, cosa inspiegabile tenuto conto del fatto che già nel pomeriggio la situazione era tale da richiederne l’intervento; se esistono convenzioni attivate dalla Provincia, o appalti, per quanto riguarda gli interventi in caso di neve lungo le Strade provinciali 360 e 226; se sì, perché i soggetti eventualmente incaricati degli interventi non hanno compiuto il loro dovere, nella serata del 9 marzo, relativamente alla riapertura al traffico della 226; se non sia il caso, alla luce di quanto è accaduto, pensare ad un potenziamento del parco mezzi provinciale presso la Fascia appenninica umbro–marchigiana, attivando anche (date le generali ristrettezze finanziarie nelle quali si dibattono tutti gli Enti locali) sponsorizzazioni, o accordi chiari e vincolanti, con i soggetti privati”. Condividi