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di Simona Bellucci* Nella diffusa disillusione per la politica nazionale e anche locale, nel generalizzato disgusto della maggior parte della gente che sembra si accinga a votare turandosi il naso, è sacrosanto il diritto di ognuno di manifestare in privato e in pubblico la propria indignazione per ciò che non va bene e per ciò che potrebbe essere migliorato, ma quello che proprio non è affatto sostenibile è che tutti i partiti e/o schieramenti siano esattamente sovrapponibili. Questo in base all’assunto che promettono le stesse cose o giù di lì e che fare politica, per i più, significa costruirsi per sé, per i congiunti, per gli amici e i sostenitori una delle poche posizioni di non precarietà che propone il mercato del lavoro oggi. Partiamo dall’ultima tesi: sono tutti uguali. Solo prendendo in considerazione il numero degli inquisiti, dei condannati con sentenza definitiva per reati di mafia, corruzione, concussione e tutta la casistica rilevante che il codice penale propone, a livello nazionale e locale i rappresentanti di La Sinistra l’Arcobaleno sono in una posizione nettamente diversa da altre forze politiche di ben più ragguardevoli dimensioni, e non solo in valori assoluti, il che sarebbe giocoforza vista la disparità numerica, ma anche in percentuale. Tuttavia, proporsi come formazione moralmente idonea è condizione necessaria ma non sufficiente. E’ altrettanto fondamentale avere un programma che riflette quei valori di fondo a cui un partito si ispira, ma anch’esso da solo non basta. E’ indispensabile la dimostrazione di coerenza che si è offerta al riguardo; essa, infatti, costituisce una sorta di certificazione e credibilità, che altri non hanno, sulle grandi questioni che stanno agitando gli italiani. Primo. Il lavoro, che oggi assume tutte le sfumature, da precario e malpagato per una parte considerevole delle persone, per effetto in gran parte della legge 30. Ben diversamente credibile è chi l’ha sempre osteggiata da chi, invece, l’ha approvata, salvo dichiararsene pentito, oggi, e solo parzialmente. Secondo. L’ambiente, danneggiato da chi non ha applicato e fatto applicare interventi di raccolta differenziata o di difesa del suolo. Certamente non siamo noi gli ambientalisti improvvisati o dell’ultima ora. Terzo. Il tema dei diritti civili che nel nostro programma è evidenziato con grande rilevanza, dal testamento biologico, ovvero della decisione, quando si è nella condizione di poterlo fare, di scegliere contro ogni forma di accanimento terapeutico applicato su noi stessi, al riconoscimento pubblico delle unioni civili e all’argomento che ora sta tenendo banco di nuovo: l’aborto. La nostra posizione è di convinto sostegno ad una legge, la 194, che riconosce alla donna il diritto all’autodeterminazione. In poche parole: spetta alla donna decidere. In entrambi i maggiori schieramenti, c’è, invece, chi sostiene che l’aborto non è argomento da campagna elettorale, chi invoca la libertà di coscienza, chi infine biascica qualche monosillabo perché tirato per i capelli sulla questione. Ma c’è una spiegazione a tutto. La Sinistra L’Arcobaleno ha sempre espresso un’ unica coerente posizione, in quanto, contrariamente al Partito Democratico, al suo interno, sia la componente laica che quella cattolica hanno una visione laica della politica e dello stato. In merito alle questioni del lavoro ha ugualmente dato prova di coerenza, in quanto riflette gli ideali e gli interessi dei ceti più bassi e di quelli medi, e non ha la preoccupazione di tenere insieme in un unico contenitore i falchi di Confindustria e l’operaio Thyssen. Per ultimo, anche in merito all’ambiente, da sempre riflette le posizioni dell’ambientalismo e dell’ecologismo proiettato in avanti e non di chi vuole, con la politica del questo ma anche, mettere insieme ancora una volta raccolta differenziata e illimitata occupazione del suolo con una politica di costruzione selvaggia all’infinito. Moralità, programma ispirato ai valori della sinistra e coerenza sono i motivi di un voto. *Assessore al Comune di Umbertide Condividi