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Lievissimo incremento per il Partito Democratico, mentre il Pdl è fermo agli stessi livelli della settimana scorsa e rimane inalterato a quota 7 punti il divario tra le due principali coalizioni. E' il dato che emerge dal sondaggio settimanale eseguito da Ipr Marketing per 'Repubblica.it' su un campione di duemila cittadini negli ultimi giorni della scorsa settimana (12-14 marzo). Il divario tra le due coalizioni maggiori resta invariato: sono 7 punti, come una settimana fa. Nel centrodestra, addirittura, non c'è movimento. Il Pdl è fermo al 38,5, la Lega al 4,5% e l'Mpa allo 0,5%, per un totale del 43,5%. Dall'altra parte, il Pd guadagna mezzo punto (dal 32,5% al 33%) e l'Idv perde nella stessa misura (dal 4% al 3,5%). Risultato: tutto fermo al 36,5%, sette punti indietro rispetto ai sostenitori di Berlusconi premier. Il partito di Veltroni ha rosicchiato mezzo punto al Pdl e il distacco è ora di 5,5 punti. Il panorama politico, dunque, a un mese esatto dalle elezioni, sembra fermo, mentre la quota di indecisi si è leggermente ridotta dal 17 al 15 per cento. Ma proprio sulla "fermezza" delle decisioni degli elettori si è esercitato l'istituto di sondaggi, andando a rilevare la certezza del voto. In testa a questa classifica c'è la Sinistra-Arcobaleno con l'82% di intenzioni di voto che non cambieranno. Più in basso del previsto, l'Udc (solo il 46%) di elettori sicuri. Ultima la lista di Ferrara "Aborto? No grazie" con un 90% dei suoi elettori che potrebbero cambiare idea da qui al 13 aprile. Per quanto riguarda le intenzioni di voto, rispetto al precedente rilevamento del 5-6 marzo cambia poco. Gli spostamenti più significativi sono quelli de La Destra di Storace e Santanché che guadagna mezzo punto (da 2% a 2,5%), dell'Udc e della Sinistra-Arcobaleno che perdono mezzo punto a testa (da 7% a 6,5% e da 7,5% a 7%). Condividi