Prosegue lo stato di incertezza per la sorte occupazionale dei dipendenti del CST di Assisi, dopo l’annunciata proroga della Cassa Integrazione in deroga anche per l’anno 2010, manca un progetto adeguato in grado di garantire i livelli occupazionali. Infatti, il Presidente del CST ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali e alle Rappresentanze sindacali interne un progetto di rilancio tutto incentrato esclusivamente sulla riduzione dei costi del lavoro, individuando, senza alcun confronto con i sindacati, quelli che a suo dire dovrebbero essere gli esuberi di personale, per i quali è stata proposta la cassa integrazione a zero ore. Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno subito contestato tale metodo e, unitamente ai lavoratori, hanno proposto un’ equa rotazione tra gli stessi, per quanto concerne l’utilizzo della cassa integrazione, oltre a ciò hanno dato la disponibilità a rivedere il contratto integrativo aziendale al fine di ridurre i costi del lavoro ed hanno dato la loro disponibilità a rivedere i propri contratti individuali al fine di garantire l’attuale occupazione. “Le nostre proposte -dichiarano Michele Agnani e Valerio Natili, segretari di categoria- non sono state accolte dalla direzione del CST, che intende andare avanti nella sua linea di ristrutturazione, tale decisione -continuano i due segretari- è un atto grave al quale ci opporremo mettendo in piedi tutte le iniziative del caso, sino ad arrivare alla proclamazione dello sciopero o ad azioni anche più incisive. Non comprendiamo l’atteggiamento assunto dalla direzione, anche a fronte della posizione assunta dal sindaco di Assisi il quale, in qualità di socio del CST, sostiene concretamente la nostra strategia per la salvaguardia dei livelli occupazionali, impegnando l’amministrazione comunale a sostenere il costo di un’unità lavoro (al fine di contenere gli esuberi), ed ha allargato la compagine sociale a tre nuovi soci, che sembrerebbero aver dato la loro disponibilità a rilanciare l’attività del CST". "Come organizzazioni sindacali -proseguono Agnani e Natili- chiediamo a tutti i soci, istituzionali e non, di impegnarsi al fine della salvaguardia dei livelli occupazionali e di ricercare anche soluzioni diverse di ricollocamento per il personale in esubero. Pertanto chiediamo che si attivi immediatamente un tavolo politico di confronto”. Condividi