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PERUGIA - I due figli di Roberto Spaccino si costituiranno parte civile nell'udienza preliminare in programma domani mattina per decidere in merito alla richiesta del rinvio a giudizio dell'uomo per l'omicidio della moglie Barbara Cicioni. Lo stesso faranno i genitori della vittima. La costituzione dei figli è stata decisa dal tutore dei bambini, di cinque e nove anni, attualmente affidati a uno zio materno. A rappresentarli sarà l'avvocato Valeriano Tascini. Lo stesso legale assisterà come parte civile la madre della Cicioni mentre il padre ha nominato l'avvocato Francesco Falcinelli. Le costituzioni saranno formalizzate nell'udienza in programma domani mattina davanti al gip Paolo Micheli. Un appuntamento al quale parteciperà Spaccino, in carcere dal 29 maggio dell'anno scorso, che intende così ribadire la sua estraneità all'accusa di avere ucciso la moglie. Nel corso dell'udienza, i difensori di Spaccino - gli avvocati Michele Titoli e Luca Gentili - chiederanno una integrazione dell'indagine per acquisire al fascicolo i dvd con i filmati ripresi dalla telecamera di sorveglianza di una tabaccheria di Marsciano. Secondo i legali agli atti ci sono infatti solo alcuni fotogrammi nei quali è visibile un'auto che potrebbe essere quella di Spaccino. In orari che secondo i suoi difensori confermano la ricostruzione della sera del delitto fatta dal loro assistito. Intanto si è saputo che anche Telefono Rosa chiederà di essere ammessa come parte civile al processo. L'avvocato Maria Cristina Ciace presenterà domani la richiesta del Telefono Rosa che intende così essere soggetto attivo in uno dei più terribili delitti degli ultimi anni: quello non solo ai danni di una donna, ma anche della piccola creatura che sarebbe dovuta nascere dopo un mese. “Mi auguro - ha detto la presidente dell'associazione Maria Gabriella Moscatelli - che il processo sia breve e che si ricordi sempre che oltre ad una donna è stato ucciso un bambino vivo che la povera Cicioni avrebbe dovuto dare alla luce. Il Telefono Rosa chiederà domani di essere ammesso come parte civile, ma questa sarà per noi solo la prima di una lunga serie di azioni simili. L'associazione vuole infatti d'ora in poi costituirsi in tutti i processi in cui le donne sono vittime di efferati delitti”. Moscatelli ricorda infine che l'associazione chiede al nuovo parlamento che abbia un canale preferenziale la legge sullo stalking. Condividi