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BARI - E' stata chiamata convenzionalmente 'Skifteri', una parola albanese che significa 'il falco che cattura la preda', l'operazione della Dia di Bari nel corso della quale è stato scoperto un sodalizio criminoso, composto da trafficanti albanesi e italiani, che gestiva un traffico internazionale di sostanze stupefacenti estremamente lucroso. In un anno di indagini - a quanto si è saputo - gli investigatori hanno sequestrato quantitativi di cocaina, eroina e ecstasy per un valore di oltre 5 milioni di euro. Il sodalizio era tanto feroce e pericoloso da prevedere anche omicidi. Nel corso delle indagini - è stato reso noto - gli uomini della Dia sono intervenuti per arrestare un sicario albanese che, armato con una pistola, era in procinto di uccidere un connazionale residente in Italia. A conclusione delle indagini la direzione investigativa antimafia di Bari ha notificato 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere a 18 persone di nazionalita' albanese e tre italiane, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione di armi. L'operazione è stata condotta oltre che in Puglia anche in altre città italiane con la collaborazione dei centri Dia di Roma, Firenze, Padova e Lecce e dei carabinieri di Pesaro, Ancona e Perugia. Le indagini, articolate e complesse, hanno accertato che la cocaina pura giungeva nelle Marche direttamente dall'Olanda dove il clan degli albanesi poteva contare su connazionali residenti a Amsterdam e Rotterdam e in grado di rifornire il mercato italiano e greco. La sostanza stupefacente veniva poi affidata ad una coppia marchigiana che, su dirette disposizioni impartite dall'Albania, provvedeva allo smistamento. La droga destinata alla Puglia era affidata al cittadino albanese Lame Roland, il quale, con l'aiuto di altre persone residenti a Barletta, la distribuiva ai connazionali stanziati nel nord barese e nel Salento. Gli ingenti proventi dell'illecito traffico venivano poi trasferiti in Albania e reinvestiti in importanti attività economiche. Nel corso delle indagini sono state sequestrate anche cinque auto e 15 telefoni cellulari. I provvedimenti restrittivi sono stati chiesti dal pm Salvatore Giannella della distrettuale antimafia di Bari ed emessi dal gip Iolanda Carrieri. Condividi