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di Luca Spaccini L’avevamo detto, noi. C’è ben poca soddisfazione e un po’ di amaro in bocca quando i dati ufficiali dell’OCSE, l’ente mondiale che si occupa della cooperazione e lo sviluppo economico pone l’Italia al 23° posto su 30 della classifica dei salari. In Europa peggio di noi soltanto il Portogallo. Gli stipendi degli Italiani sono decurtati del 46% da tasse e trattenute dando un totale medio di 13mila euro netti l’anno. Negli ultimi anni le retribuzioni italiane sono cresciute ad un ritmo molto più lento in confronto a quelle degli altri stati europei ,ed è una colpa che non si può certamente imputare solo ed esclusivamente al governo Prodi. L’aveva detto, Bertinotti, candidato premier della Sinistra L’Arcobaleno, che i salari andavano protetti, che le pensioni andavano salvaguardate, indicizzandoli annualmente, così da non far perdere potere d’acquisto alle famiglie, che l’extragettito , il cosiddetto tesoretto andava ridistribuito tra i lavoratori. In Umbria, poi, la situazione è ancora più grave, visto che mediamente retribuzioni e pensioni sono inferiori del 10% rispetto al nord. Questo è un punto cardine nei programmi di Rifondazione, che mira a ridare dignità a retribuzioni e pensioni e a consentire alle famiglie di arrivare al fatidico fine mese, anche tramite proposte come quella della legge regionale sull’odontoiatria pubblica che ha visto in prima linea i consiglieri Vinti e Lupini. Condividi