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di Nicola Bossi Ognuno ha il suo sondaggio: chi fatto a casa e chi invece inventato sul momento, magari dopo essersi fatto un giro per la città. Sta di fatto che nè sondaggio dei Ds (che mette la sinistra-l'arcobaleno in Umbria al 7 per cento) nè quello degli amici e alleati della Sinistra Democratica (Pd al 39,7, sinistra-arcobaleno al 10,3)ha una base scientifica, demoscopica e razionale affidabile. Per averla i partiti regionali dovrebbe sborsare qualcosa come 5mila euro. E i soldi i partiti in questioni, anche se grandi, ne hanno pochini, e quei pochini servono per una campagna elettorale collettiva. E allora? Cresciamo? Caliamo? E' vero che possiamo anche arrivare in Umbria al 20 per cento? Tanti interrogativi che chi fa politica si domanda tutti i giorni, in attesa del verdetto delle urne. Ha ragione Fausto Bertinotti, il candidato dell'unica sinistra superstite in Italia, quando ad una precisa domanda sui sondaggi - "Presidente, lei crede ai sondaggi elettorali?" ha riposto: "Rispetto il lavoro di tutti ma questa competizione elettorale è così complessa che un sondaggio ad oggi non può rappresentare tutto il popolo dato che è molto alto il dato degli indecisi: il 25 per cento degli elettori". E' il tempo dunque di lavorare, di correre e di andare in tv e sui giornali. Ecco quello che bisogna fare. Poi si guarderà che annata è stata per il raccolto. Condividi