PERUGIA: BENASSI,ZOPPETTI(49’TACCUCCI),BONOMI,GATTI(76’CAZZOLA),PAGANI, ACCURSI,ERCOLANO(83’DEL CORE),MENASSI,STAMILLA,BONDI,MARTINI.
ALL. ZAFFARONI.
PAGANESE: MELILLO,GRIMALDI,GAMBI(76’ZARINECH),MAISTO,PANINI,ESPOSITO, IZZO(62’TUFANO),MEMUSHAJ,LASAGNA(69’TORTORI),IBEKWE ,SCIANNAME'.
ALL. PALUMBO
ARBITRO: ALESSANDRO PIZZI DI SARONNO, ASSSISTENTI: ANTONIO PARISSE E ANDREA PAVESI, SPETTATORI 3.000 CIRCA. MARCATORI: 1’ MARTINI, 26’ BONDI, 36’ MAISTO.
di
Daniele Orlandi
Un Perugia sbiadito come la giornata metereologica vince ma soffre e non convince contro l’ultima della classe. Per lunghi tratti si è rivisto il Perugia senza capo né coda delle prime partite del campionato, incapace di fare tre passaggi di fila, ed in balia di avversari che l’hanno messa in difficoltà con le armi del ritmo e della velocità.
Insomma, un passo indietro sul piano del gioco, anche se il Grifo ha qualche buona attenuante, anzitutto le assenze di due giocatori ormai divenuti perni praticamente insostituibili del gioco biancorosso: Perra in mediana (oggi sostituito da un Gatti imbarazzante per impalpabilità) e Raimondi al centro della difesa.
La solità inferiorità numerica a centrocampo fa soffrire i Grifoni (altra costante cui né Pagliari, né Zafferoni hanno saputo trovare rimedio) e li costringe spesso in affanno, specie nel primo tempo, quando gli avversari sono al massimo delle loro forze atletiche e non danno respiro ai centrocampisti perugini. Così, nel Grifo, si trovano spesso ad impostare i difensori che (specie Bonomi) non hanno i piedi granchè: inevitabile che i loro lunghi lanci, nonostante un Ercolano che si butta con generosità su ogni pallone vagante, finiscano per riconsegnare palla e iniziativa ai paganesi, venuti a Perugia ringalluzziti dagli ultimi risultati positivi e con al seguito un buon numero di sostenitori.
In questo quadro, comunque, il Perugia, irrazionalità del calcio, si ritrova in vantaggio per 2-0 dopo 25’, grazie a due lampi di Martini di testa (quarto gol nelle ultime quattro uscite, uno che ha davvero le caratteristiche dell’attaccante) e di Bondi (magistrale punizione da fuor area che ha lasciato di pietra il portiere campano).
Malgrado la partita messa in discesa, il Grifo non ha la capacità tecnica e la personalità per gestirla, non riparte quasi mai, subisce il gioco degli avversari e subisce al 36’ il loro gol. Da quel momento, la partita con l’ultima diventa l’ennesimo, sofferto conto alla rovescia, uguale a tutte le altre in casa, a difesa del risultato.
In verità, nei primi minuti della ripresa, il Perugia riesce a mettere il naso dalle parti della porta avversaria, e avrebbe anche qualche occasione per chiudere i conti, ma Bondi e Stamilla non riescono a concludere e, allora, l’incontro resta aperto, combattuto, anche se non certo bello, a ricordare una volta di più, se ce ne fosse bisogno, ai tifosi biancorossi, sempre più nostalgici e, oggi, anche infreddoliti, che questa è solo terza serie e la qualità non si può certo pretendere.
L’orgoglio di gruppo, che ha comunque permesso di vincere la sesta partita su sette al Curi, e resta una certezza positiva, in attesa che gli infortunati rientrino. Anche perché domenica c’è il derby a Foligno, una partita per cui i perugini stentano ad infiammarsi come fosse un derby, ma comunque importante visto che dopo i risultati di oggi i grifoni sono di nuovo ad un solo punto dalla zona play-off e non si sa mai…
In settimana, comunque, oltre la preparazione del “semiderby”, terranno ancora banco la questione allenatore e quella societaria.
Sul piano tecnico, ci sbilanciamo, Zaffaroni non sembra avere nulla da invidiare a chi lo ha preceduto, ma resta l’incognita della sua “autorevolezza” tra i giocatori (alcuni dei quali suoi compagni di squadra nelle ultime stagioni) e, soprattutto, il fatto che la deroga concessagli per sedere in panchina sta per scadere. La Società sarà chiamata presto a decidere in merito. Come presto dovrà fare un punto di chiarezza irrinunciabile sulle tante voci che si rincorrono e si accavallano sulla titolarità effettiva delle decisioni, sui motivi sostanziali che hanno generato la soluzione della cessione del pacchetto societario nelle mani di un soggetto altro (come documentato da Umbria left).
I tifosi aspettano chiarezza e alcuni di essi cominciano a chiedere che anche le istituzioni locali si adoperino di più in questo senso, nell’interesse del futuro del calcio professionistico a Perugia.
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