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Domani è il grande giorno dell'acqua pubblica. I forum, le associazioni, i comitati ed anche gli esponenti del cantiere per la sinistra si recheranno a Roma per la prima grande manifestazione per la ripubblicizzazione dell'acqua. Il che vuol dire annullare tutte le gare d'appalto per privatizzare il servizio dell'acquedotto - a Perugia nel 2008 entraranno privato per il 49 per cento delle quote complessive - e dire basta ai nuovi attingimenti dei signori delle acque minerali. Una manifestazione romana che vedrà la presenza di tanta Umbria lungo il corteo. Questo per via delle politiche della Regione dell'Umbria che ha concesso nuovi attingimenti alla Rocchetta a discapito dei cittadini dell'appennino che sono senza acqua da mesi e a discapito anche di alcuni fiume collegati direttamente alle falde che si vuole depredare. Il Comitato Rio Fergia è l'esempio più lampante di questa situazione: una piccola frazione di 800 abitanti rischia di perdere quel fiume dove scorre tutta la tradizione e l'economia locale. Ma di criticità in Umbria ce ne sono tante: dal rischio di vedersi gestiti dalla Suez monopolista delle acque in tutto il mondo, interessata a prendere quote del servizio idrico, fino all'uccisione del nera per portare ulteriore acqua a Terni, senza tenere conto dei danni ambientali. "Il Cantiere della sinistra e degli ecologisti umbri - che si recheranno domani a Roma - condivide il punto di vista dei numerosi comitati ambientalisti che si impegnano sulle problematiche della tutela e della conservazione delle risorse idriche della nostra regione e ritiene necessario rivedere alcune scelte politiche e gestionali che vanno nella direzione sbagliata. In Umbria si assiste a politiche contraddittorie nella gestione dell’acqua: tante belle parole e iniziative di immagine a fronte di concessioni per lo sfruttamento commerciale che distruggono le sorgenti, come nel caso Rio Fergia/Rocchetta-Idrea, o alla realizzazione di acquedotti (Scheggino-Pentima) che intaccano mortalmente le falde profonde dei bacini carbonatici della Valnerina e impoveriscono ancora di più la portata del Fiume Nera". Il Cantiere della sinistra e degli ecologisti umbri si impegna a costruire proposte ed azioni utili a cambiare la politica regionale sulla tutela e conservazione della risorsa idrica e sollecita le istituzioni ed i cittadini a prendere coscienza della necessità di una decisa inversione di rotta nelle politiche ambientali e dello sviluppo. Basterà? Difficile dirlo. Troppi alti gli interessi. Basti pensare che il presidente Lorenzetti era disposta a sciogliere la propria amministrazione se non fosse passato il provvedimento sulla Rocchetta. Condividi