CAMPELLO SUL CLITUNNO - Ieri, alla Sala Consiliare del Municipio di Campello sul Clitunno, si è svolta la conferenza “E’ obbligatorio non morire sul lavoro”, iniziativa promossa e fortemente voluta dal Sindaco, Paolo Pacifici, che a tre anni dal disastro Umbria Olii, ha voluto ricordare le vittime, prendendosi un impegno concreto per il futuro: costruire una rete di comuni che si adoperino nell’attuare dei sistemi di controllo e dei modelli di sensibilizzazione volti a fermare gli incidenti e le morti sul posto di lavoro.
L’iniziativa che ha voluto lanciare il Comune di Campello, è stata raccolta positivamente da molti comuni umbri che hanno risposto partecipando all’evento coi i propri rappresentanti. Nella fattispecie erano presenti: il Sindaco di Massamartana, Mariapia Bruscolotti, il Sindaco Narni Stefano Bigaroni, il Sindaco di Castel Ritaldi Andrea Reali, il Sindaco Gualdo Cattaneo Andrea Pensi e l’Assessore Gili, per Bevagna il Vicesindaco Franco Palini, il Consigliere Regionale Giancarlo Cintioli, il Sindaco di Giano dell’Umrbria Paolo Morbidoni, il Sindaco di Trevi Giuliano Nalli e gli assessori allo sviluppo economico Margherita Lezi e Sandro Piermetti.
Molto nutriti e approfonditi gli interventi degli ospiti che hanno saputo affrontare il tema della sicurezza sul lavoro costruendo un quadro della situazione attuale molto dettagliato e ponendo le basi per una via di intervento comune nel futuro.
Ha aperto l’incontro il Sindaco del comune di Campello, Pacifici, illustrando l’ordine del giorno messo a punto dalla giunta comunale. “E’ necessario stabilire un coordinamento forte tra le Istituzioni con lo scopo di mettere in campo forze congiunte coinvolgendo Ispettorato sul lavoro, Inail, Aziende Sanitarie locali, organizzazioni sindacali, mondo della cultura e singoli cittadini affinché la sicurezza sul lavoro venga percepita da tutti come priorità assoluta- dichiara Pacifici- L’adesione a questo ordine del giorno da parte dei comuni significa impegnarsi in un progetto concreto che tuteli i lavoratori e le comunità”. L’intervento del Sindaco Pacifici, si chiude con un appello al mondo della cultura affinché le morti sul lavoro, non cadano nell’oblio ma vengano considerate per la costruzione di una cultura della sicurezza nell’osservanza dell’art. 1 della nostra Costituzione che ci ricorda che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
“L’Umbria rimane una regione fortemente toccata dagli incidenti e dalle morti sul lavoro- interviene Giuliano Granocchia, Assessore al Lavoro della Provincia- dobbiamo fare appello al tessuto civile e sindacale per attuare iniziative sulla costruzione dei servizi. Siamo partiti dalle esigenze e abbiamo costruito le premesse per dare un contributo a ridurre in maniera forte ed efficace i numeri degli incidenti sul lavoro.” Fa eco alle sue parole l’Assessore Regionale ai Servizi Sociali, Damiani Stufara- “ Bisogna lavorare sul terreno della prevenzione- concorda con Granocchia- siamo oggi una delle regioni più impegnate nei controlli nei cantieri. Abbiamo osservato una significativa riduzione degli incidenti sul lavoro. Siamo passati da 38 decessi sul lavoro, nel 2004 a 15 incidenti mortali nel 2008, ma finché non azzereremo questa cifra, non possiamo dirci pienamente soddisfatti”. Stufara conclude riconoscendo la validità della strada intrapresa e la necessità di continuare a perseguirla, potenziandola per contrastare simili fenomeni:
“ Dobbiamo continuare a finanziare questi servizi nonostante le difficoltà economiche attuali. In questi anni, grazie ad uno sforzo corale, abbiamo investito molto in questa via e dobbiamo continuare a seguirla per un lavoro serio e concreto sulla prevenzione degli incidenti.”
Un momento di commozione quando Giuseppe Castronovo, presidente del Consiglio Comunale di Torino, prende la parola ricordando per nome e cognome le vittime della ThyssenKrupp e della Umbria Olii. “ La memoria di questi ragazzi è il terreno sul quale costruire la cultura della sicurezza- continua Castronovo- bisogna operare sulla sedimentazione del fatto che io non posso, non voglio acquistare una merce che è costata la vita di qualcuno. Io credo che ognuno di noi dovrebbe rivendicare e pretendere un certificato di qualità dei prodotti che ci garantisca che quella merce è stata prodotta nel rispetto di chi lavora.” . Il Presidente conclude appoggiando pienamente la proposta di Campello:- Condivido appieno questo Ordine del Giorno, e spero che l’intero consiglio comunale di Torino la pensi come me!”
Molto forte l’intervento dell’ On. Giuseppe Giulietti, portavoce dell’Associazione Art.21 che apre il suo discorso con un appello al mondo dell’informazione e della comunicazione, sottolineando il divario esistente tra alcuni tipi di notizie ed altre:- “ Forse diventeremo un paese normale quando le morti sul lavoro avranno, nei grandi appuntamenti televisivi, la stessa dignità di rappresentazione che oggi viene data a casi di cronaca nera come Garlasco, Cogne o Perugia- continua con una provocazione- sarà un caso che non si è mai visto in prima serata un plastico che riproduca la vicenda della Umbria Olii?” Poi conclude: “ Per queste ragioni rilanceremo la nostra campagna sulla sicurezza e promuoveremo l’iniziativa partita dal Sindaco del Comune di Campello, di un ordine del giorno da far approvare dal più alto numero di comuni, per una campagna nazionale dedicata ai temi della prevenzione. Affinché morire di lavoro non sia considerata più una vicenda ordinaria ma uno straordinario scandalo".
Molto significative le parole del giornalista Sandro Della Volpe che interviene a sottolineare l’importanza di un dialogo strutturato tra le Istituzioni, la società civile, i sindacati e il mondo dell’informazione: “ Bisogna interpretare la lotta agli incidenti e alle morti sul lavoro come una lotta per la legalità- dichiara Della Volpe- è importante che questi temi vengano ritrovati nella vita quotidiana di ognuno di noi. Devono nascere opere d’arte, film, mostre e fiction. Saranno questi gli strumenti per avviare un percorso concreto verso la legalità”.
La conferenza viene chiusa con l’intervento dell’On. Boccuzzi, ex operaio della Thyssen scampato alla tragedia del 2007 e ora in prima linea per la lotta per un lavoro sicuro: “C’è un’attenzione diversa tra la vicenda Thyssen e quella Umbria Olii. C’è un debito da parte dei media nazionali. Forse la Thyssen ha riportato alla luce una tragedia del nostro paese: le persone che muoiono per lavorare ma c’è ancora molto da fare in termini di cultura della sicurezza. I processi devono essere cosa pubblica, seguita dai cittadini- chiude Boccuzzi- vogliamo far sapere a Giorgio Del Papa che non permetteremo più che ci siano altri rinvii del processo. Ci batteremo perché chi sbaglia venga punito e paghi!”
Un minuto di silenzio in memoria delle vittime della Thyssen Krupp e Umbria Olii.
La serata si è chiusa con l’inaugurazione di un’anteprima di quella che sarà la mostra fotografica documento sull’incidente Umbria Olii che aspira a diventare patrimonio nazionale in memoria di Maurizio Manili, Tullio Mottini, Giuseppe Coletti e Vladim Thode.
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