turimo umbria.jpg
PERUGIA – Il Consiglio regionale ha approvato (16 voti favorevoli della maggioranza e 6 contrari) il documento triennale di indirizzo strategico sul turismo predisposto dall'Esecutivo. Il documento approvato dall'Assemblea regionale individua, per quanto riguarda la filiera turismo-ambiente-cultura, i “prodotti d'area” in grado di innalzare la qualità, la funzionalità e l'attrattività turistica dell'Umbria: questi sono stati suddivisi in tre ambiti fondamentali: "Percorrere l'Umbria'', per la valorizzazione delle risorse ambientali; "Sapori e mestieri d'Umbria" finalizzato al sostegno delle risorse tipiche e tradizionali; "Storie d'Umbria", finalizzato alla valorizzazione delle risorse storico-artistico culturali. Sette sono poi i temi dell'offerta turistica individuati per il triennio 2007/2009: l'enogastronomia (ristorazione, vino, olio); la cultura (itinerari archeologici e città d'arte); lo sport (ciclismo, golf, equitazione); il circuito del benessere, l'accoglienza rurale (residenze d'epoca, country houses, albergo diffuso, agriturismo); lo spettacolo (Umbria Jazz, Rock in Umbria, Sagra Musicale Umbra, Spoleto Festival, Festival delle nazioni) e l'attività congressuale. Una agevolazione al flusso turistico diretto in Umbria verrà poi dal completamento dei progetti, già finanziati e appaltati, per il completamento dell'aeroporto di S.Egidio, che diventerà un vero scalo internazionale, intercettando anche traffico diretto verso la Capitale. Nel triennio 2008/2010 verrano stanziati complessivamente 28 milioni e mezzo di euro, suddivisi tra organizzazione, promozione, ricettività, risorse per cultura, ambiente e sport, costi del personale. L'obiettivo è quello di ottenere un incremento del 10 per cento dei flussi turistici. Gli interventi, ispirati al concetto di "Umbria cuore verde misterioso - sorprendente d'Italia", dovranno prevedere una rigorosa tutela e valorizzazione dell'ambiente, del paesaggio e dello specifico stile di vita umbro che rappresentano i connotati forti dell'immagine regionale; il potenziamento dei collegamenti strategici per l'Umbria a partire da quelli aerei; la realizzazione progressiva attraverso specifici disciplinari di prodotto di unioni e club che offrano una ricca platea di offerte turistiche innovative; un arricchimento, un potenziamento e una riformulazione di tutti gli aspetti relativi alla cura dell'immagine regionale secondo un modello che ha già fatto il successo di alcune mete emergenti in Europa. Nel corso del decennio 1996/2006 l'offerta turistica è cambiata sia in Italia che in Umbria, soprattutto nel settore delle strutture extralberghiere dove si è riscontrato un notevole incremento, in particolare, di agriturismi e bed & breakfast. Da recenti indagini è emerso che quando il viaggiatore ha occasione di conoscere l'Umbria, poi la sceglie anche quale meta di vacanza principale o secondaria, per un weekend di relax o di sport estremo, per una gita culturale o per immergersi nella natura. L'Umbria, potrebbe essere considerata una "vetrina" dell'Italia, perché raccoglie nel suo territorio tutte le numerose e diverse possibilità di turismo: l'arte, la storia, la natura,l'enogastronomia ed il relax. La permanenza media dei turisti nella regione Umbria (che si attesta intorno ai 2,9 giorni) non costituisce un parametro confrontabile con quello di gran parte delle altre realtà regionali, fortemente condizionate dalla componente del turismo balneare o di quello legato alla pratica di sport di alta montagna”. Per quanto riguarda i turisti stranieri, questi provengono soprattutto da Olanda (16 per cento), Germania (15,3 per cento), Stati Uniti (13,7 per cento), Inghilterra (9,4 per cento), Belgio (7,3 per cento), Francia (6,1 per cento), Svizzera e Liechtenstein (2,8 per cento), Austria (2,6 per cento), Danimarca (1,7 per cento), Spagna (1,4 per cento), Giappone (1,3 per cento), Cina (1 per cento). Con riferimento al 1996, nel 2006 si è avuto in Umbria un incremento del totale di arrivi e presenze turistiche pari, rispettivamente, al + 25,3 per cento e + 31,9 per cento, passando da 1.719.594 arrivi e 4.641.585 presenze del 1996 a 2.154.963 arrivi e 6.123.502 presenze del 2006. Nel settore alberghiero tale incremento è stato più contenuto (arrivi + 9 per cento e presenze + 7,8 per cento) e si è passati da 1.433.044 arrivi e 3.097.586 presenze nel 1996 a 1.562.129 arrivi e 3.340.003 presenze nel 2006; mentre nel settore extralberghiero l'incremento è stato più consistente (arrivi + 106,9 per cento e presenze + 80,4 per cento), passando da 286.550 arrivi e 1.543.999 presenze nel 1996 al 592.834 arrivi e 2.783.499 presenze nel 2006. Condividi